Da quando il Comune ha revocato l’appalto per presunte irregolarità nei versamenti dei contributi previdenziali e contributivi pagare la sosta sembra diventato facoltativo
L’Amministrazione comunale ha sospeso l’appalto per la gestione del parcheggio a pagamento e della custodia della villa comunale alla cooperativa sociale “Punto Lavoro”. La decisione è sembrata inevitabile alla luce dell’accertamento che l’Ispettorato del Lavoro di Avellino congiuntamente ai Carabinieri di Atripalda hanno avviato a carico dei soci-lavoratori. Il presidente Antonio Capaldo è stato raggiunto da un avviso di pagamento per circa 133mila euro relativo a contributi previdenziali e salari non versati negli ultimi tre anni derivanti da un inquadramento lavorativo effettivo superiore a quello dichiarato. In buona sostanza, è sembrato di capire che gli ispettori abbiano riscontrato che i soci lavoratori erano impiegati a tempo pieno e non part time e, di conseguenza, che i contributi e il salario versati non erano sufficienti. In ogni caso, se l’entità dell’accertamento fosse effettivamente quella che trapela (e la violazione diventerebbe rilevante anche sotto il profilo penale), sarebbe di molto superiore all’importo complessivo che la cooperativa ha incassato negli ultimi tre anni dal Comune per la gestione della sosta a pagamento e del servizio affissioni (circa 40mila euro lordi all’anno) a cui andrebbero sommati gli incassi derivanti dalla gestione del parcheggio sotterraneo notturno della villa comunale grazie ai quali il servizio di custodia della villa e dei bagni pubblici veniva reso gratuitamente al Comune. La cooperativa avrà certamente la possibilità di spiegare e rendicontare, tuttavia il Comune, quale stazione appaltante e, quindi, in qualche misura anche tenuta a verificare periodicamente la regolarità della posizione degli appaltatori, è stato chiamato ad assumere una posizione.
Tuttavia, la sospensione del servizio di gestione dei parcheggi a pagamento ha creato molto disorientamento fra gli automobilisti e preoccupazione per la sorte dei lavoratori della cooperativa appaltatrice. Nell’ultima settimana, un po’ per la difficoltà a reperire i grattini, un po’ perché non era chiaro come bisognasse regolarsi, il pagamento della sosta nelle aree blu è diventato quasi facoltativo. Ed, invece, così non avrebbe dovuto essere perché, nella sostanza, l’attività di controllo è “solo” passata dalla cooperativa al Comune. In altre parole, toccava ai Vigili urbani e non più agli addetti della “Punto lavoro” verificare se le auto in sosta nei parcheggi a pagamento avevano il grattino esposto sul parabrezza. Nei giorni scorsi molti esercizi commerciali sono stati riforniti di grattini perché prima trovarne uno in vendita era quasi un terno al lotto dal momento che il meccanismo di distribuzione era assolutamente fuori controllo. Nel frattempo, la cooperativa sta cercando in ogni modo di riottenere l’appalto sospeso prepoarandosi a ricorrere sia contro l’accertamento che contro l’ordinanza. Un consulente finanziario ed un legale stanno predisponendo in questi giorni le impugnative da presentare alla Direzione provinciale del lavoro e al TAR di Salerno. Nella sostanza, è sembrato di capire che i ricorsi faranno leva da un lato sulla condizione di soci-lavoratori che prevederebbe obblighi fiscali e previdenziali tutti da verificare e dall’altro sulla regolarità dei versamenti contributivi certificata dall’ultimo Durc (documento unico regolarità contributiva) rilasciato a febbraio e che sarebbe dovuto, fino a prova del contrario, bastare per non interrompere l’appalto. La cooperativa, perciò, attraverso l’avv. Gennaro D’Avanzo, chiederà al TAR di Salerno di sospendere l’efficacia dell’ordinanza firmata dal ten. Giannetta e, prima ancora, di verificare se la giunta comunale intenderà costituire o meno il Comune nel giudizio.
Commenti
Purtroppo l'amministrazio ne non vuole che si facciano i verbali, gli ausiliari non vogliono farsi nemici e così il servizio dei grattini serve a poco o a niente con le conseguenze che oggi possiamo vedere tutti.