Mercoledì, 01 Gen 25

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Mercato, i “sopravvissuti” chiedono comprensione

Lettera di un gruppo di ambulanti che non riesce più ad andare avanti: Siamo tutti vittime dello Stato e dei politici

Il mercato settimanale

Siamo sempre degli invisibili, soprattutto quando si tratta dei nostri diritti, se mai ce ne fossero. Siamo la classe dei commercianti ambulanti a posto fisso, perseguitati, umiliati e braccati come fossimo superlatitanti della Camorra (ma pure a quelli si chiede il consenso prima di arrestarli).

Noi siamo gli invisibili del mercato settimanale… senza alcun diritto perché “se non ti sta bene puoi pure lasciare”. Già, lasciare…, ma per fare cosa? A noi non arriva mai lo stipendio a casa e il nostro lavoro è correlato alle condizioni climatiche, al funzionamento dei nostri mezzi, all’assegnazione di un “buon posto”, alla fortuna di una buona vendita. Oltre questi eventi naturali, oggi c’è una “new entry” da combattere: guardie forestali, sanitari, ispettori del lavoro e la solita finanza. Per carità…, sia ben chiaro: siamo per la legalità assoluta e mai come oggi ci vogliono i controlli. Ma da qui ad essere circondati, controllati e subito multati come chissà quali delinquenti ce ne passa! Va bene il controllo della merce, della provenienza, del calibro, della scadenza e quant’altro, ma fare un verbale per la bilancia cinese è persecutorio! Non sono omologate, è vero, ma se non ho i soldi per comprarne una omologate che dobbiamo fare?

Intanto, ringraziamo gli agenti della Polizia municipale per averci procurato quegli espositori dei prezzi già stampati e per la totale comprensione e per la pazienza in questa baraonda che ha investito tutti. Questi “paladini della legalità” si presentano con la loro aria intimidatoria da super eroi, spavaldi e spesso arroganti e presuntuosi. Nessuno ricorda “A livella” del grande Totò? Bene…, siamo tutti uguali. Uomini e donne, esseri umani come voi che state in divisa, che dall’alto dei vostri gradi ci guardate come se avessimo ucciso qualcuno. Forse non è ancora chiaro: qui il morto c’è davvero, ma è il nostro commercio. Quello che ieri poteva essere il miglior commerciante oggi non riesce più a pagare le tasse. Non lo si fa per evasione (perché lo Stato su di noi piccoli imprenditori ci guadagna), lo si fa per disperazione. Viva i controlli e la legalità, ma con un po’ di comprensione in più, senza partire subito con i verbali perché tanto non li possiamo proprio pagare e ci uccidete. I controlli vanno fatti soprattutto alla fonte e noi dobbiamo essere tutelati come qualsiasi altro cittadino perché siamo anche noi vittime del sistema. Sappiamo tutti che i cinesi non pagano alcuna tassa e nessun loro articolo è a norma CE: ma tante licenze di commercio a queste persone chi gliele ha date? Dov’erano i controlli? E noi “sbattuti” da un posto all’altro con la promessa di “un’alba migliore”, che temiamo anche di lamentarci per un qualcosa (ad esempio per la puzza che ogni tanto arriva, per il pavimento rialzato, per le condizioni igieniche in cui versano i bagni di parco delle Acacie) perché magari […].

Noi oggi chiediamo solo di essere aiutati come qualsiasi altra persona che si trova in difficoltà economiche, di avere più rispetto per noi e per il nostro lavoro e di essere più tolleranti nei nostri riguardi. In fondo siamo tutti vittime dello Stato e dei politici che ci hanno rovinato…

I sopravvissuti del mercato settimanale

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Commenti  

 
#2 Roberto 2014-03-28 07:21
La collocazione del mercato settimanale,è una delle più pessime. Questi amministratori, di prima e di oggi, nulla hanno fatto per aiutare venditori ed acquirenti trovando una sede più appropriata. Li avete mandati in esilio.
 
 
#1 carlo 2014-03-27 16:19
Amen:-> e viva lo spirito del corpo del defunto (quanto puzza:->)!
questo è il libero mercato voluto dalla u.e. :->FORZA CINESI DATECI SOTTO?:-)