L’ottocentesco edificio necessita di costosi lavori di manutenzione e la Sovrintendenza non ha ancora deciso che farne
Anche se non sono ancora ufficiali cominciano ad arrivare le prime conferme: la Sovrintendenza ai Bsae (Beni Storici Artistici Etnoantropologici) starebbe per “restituire” la Dogana dei Grani al Comune di Atripalda. E, dopo il vistoso imbarazzo della responsabile, dott.ssa Paola Apuzza, tiratasi indietro al momento dei saluti all’inaugurazione della “Fiera del libro” perché visibilmente emozionata, emergono anche alcuni dettagli. Alcuni mesi fa, infatti, una ispezione disposta dal Ministero del Tesoro nella struttura di Piazza Umberto I, avrebbe evidenziato la necessità di una serie di interventi urgenti per circa 500mila euro, in particolare sulla messa in sicurezza dell’edificio, trascurato da anni. E la Sovrintendenza, non avendo le risorse per farlo, si vedrebbe costretta a “restituire” l’ottocentesca struttura, che tra l’altro costa parecchio anche in termini di gestione, al Comune di Atripalda dieci anni prima della scadenza della convenzione.
La decisione è ormai prossima. Entro la fine del mese di giugno, infatti, è previsto l’insediamento del nuovo Sovrintendente di Avellino e Salerno, al quale spetterà la responsabilità della scelta. Fino alla fine del mese le attività previste nella Dogana saranno regolari (la mostra di Giuseppe Guanci, infatti, resterà aperta fino al 30 giugno), dopodiché è tutto in sospeso.
La dott.ssa Apuzza preferisce non sbilanciarsi anche se, all’inaugurazione della “Fiera del libro”, è apparso chiaro a tutti che la rinuncia ai saluti istituzionali era dettata proprio dalla difficoltà nel dover prendere la parola in un luogo che potrebbe addirittura chiudere i battenti se il Comune non riuscirà a trovare le risorse per tenerlo aperto.
L’unico aspetto che sembrerebbe scongiurare una prospettiva di incertezza è legato al fatto che la Dogana funge da deposito giudiziario, ovvero custodisce alcuni reperti oggetto di contenzioso e, per tale ragione, prima di qualunque decisione è necessario l’intervento del giudice. L’Amministrazione comunale, intanto, avrebbe già pensato di trasferire lo sportello InformaGiovani nella biblioteca comunale per dar vita ad un unico polo culturale, liberando i locali attualmente occupati al pian terreno.
Commenti
la sedia di qualcuno. Non si sono attuati neanche i progetti iniziali come: la scuola di restauro di cui si era tanto parlato e che avrebbe potuto portare l'inserimento di qualche bravo artigiano atripaldese nel campo della ebanisteria, del restauro del libro antico e campi dove la nostra città e stata sempre ad alto livello. Oggi, periodo di magra è difficile riannodare il filo del discorso e allora la Sovraintendenza molla e il comune, con le casse vuote lascerà le cose "sgretolarsi". Chi lo dirà ai Caracciolo che amministratori incapaci e inetti hanno distrutto la loro idea geniale che ha favorito per anni il commercio Atripaldese facendo diventare la nostra città il polo commerciale di tutta l'Irpinia?