Il Fondo Ambiente Italiano ha inserito la nostra città nell'elenco dei 120 comuni (di cui solo quattro campani) che offriranno la possibilità di riscoprire la bellezza e la storia dei propri luoghi. Le tappe sono otto: Dogana, deposito Sovrintendenza, Cantine Mastroberardino, Convento S. Maria della Purità, Specus, Basilica paleocristiana, Palazzo civico e Palazzo Caracciolo
FAIMARATHON è un evento culturale, non sportivo, organizzato dalle Delegazioni e dai volontari FAI (Fondo Ambiente Italiano) e realizzato grazie alla partnership con “Il Gioco del Lotto”, a sostegno della campagna di raccolta fondi del FAI “Ricordati di salvare l’Italia”.
E’ una maratona originale perché esorta a… non correre! Il FAI invita gli italiani a scoprire e riscoprire i paesaggi urbani ed extraurbani nei quali vivono tutti i giorni, ma di cui spesso ignorano le bellezze, il valore, la storia: dai palazzi ai negozi storici, dai teatri ai cortili, dalle chiese alle piazze, dalle scuole ai vicoli, dai ponti ai giardini… luoghi che spesso non abbiamo il tempo di apprezzare a causa della nostra vita frenetica.
Partecipare a Faimarathon significa inoltre aiutare il FAI a salvare l’Italia: la raccolta fondi proposta tramite questo evento (l’iscrizione costa 10 euro mentre per gli under 18 è gratis) è finalizzata ai progetti di recupero e restauro della Fondazione, che permettono di salvare luoghi d’Italia altrimenti abbandonati. Questo non tanto per conservarli “e basta”, vuoti e disabitati, quanto per aprirli al pubblico e farli vivere, proponendo esperienze positive e coinvolgenti.
Ai “maratoneti che amano l’Italia” dunque anche Atripalda, uno dei quattro comuni campani inserito nell’elenco nazionale (con Napoli, Ravello e Benevento), verrà distribuito prima della partenza un kit che comprende uno zaino, una pettorina, l’itinerario della maratona, un biglietto d’ingresso omaggio in uno dei Beni della Fondazione e un adesivo a sostegno della campagna “Ricordati di salvare l’Italia”.
Le tappe ai luoghi simbolo di Atripalda individuate dal FAI sono otto: Dogana dei grani, Deposito Sovrintendenza scuola primaria via Manfredi, Cantine Mastroberardino, Chiostro S. Maria della Purità, Specus Martyrum, Basilica paleocristiana vico San Giovanniello, Palazzo civico e Palazzo Caracciolo. Ogni tappa verrà presentata dai volontari FAI, e ci saranno anche visite guidate speciali in alcuni dei luoghi previsti come tappa. Le partenze saranno scaglionate dalle ore 9:00 alle ore 13:00
L’evento si tiene in collaborazione con il Comune di Atripalda – Ufficio Cultura, la Pro Loco e la Soprintendenza Archeologica di Salerno e Avellino.
«Ringrazio il FAI a nome della città - ha detto il sindaco Paolo Spagnuolo - quindi l’architetto Raffaele Troncone, Capo-Delegazione FAI di Avellino, per aver scelto la città di Atripalda quale uno dei 120 comuni che saranno interessati dall’evento».
Ecco il percorso, lungo complessivamente tre chilometri: l’itinerario inizia con la visita al Museo archeologico nella Dogana dei Grani, dove sono conservati importanti reperti archeologici rinvenuti nell’antica Civita di Abellinum, colonia romana su cui si è sviluppata la moderna città di Atripalda. Si proseguirà, poi, con una visita guidata agli scantinati della Scuola Primaria di via Manfredi, che ospitano il deposito dei reperti recuperati dalla Soprintendenza Archeologica di Avellino nel corso degli scavi condotti in Abellinum e nell’intera provincia di Avellino. Poco distante si potrà visitare l’immensa bottaia, ricavata nel monte di tufo sottostante l’insediamento della Civita, della azienda vinicola Mastroberardino. La tappa successiva è al convento di S. Maria della Purità, fondato nel 1659 da Delia Laurenzano, per preservare le fanciulle povere del paese dai pericoli del mondo. Il tempio, costituito da un’unica navata, fu danneggiato dai bombardamenti dell’ultimo conflitto mondiale, perdendo la cupoletta lucernaio che copriva il presbiterio e il soffitto in legno adorno di una grande tela settecentesca. E, quindi, si proseguirà con una visita guidata allo Specus Martyrum, ovvero la grotta di una villa gentilizia dove le Matrone Massimilla e Lucrezia diedero sepoltura al primo martire di Abellinum, S. Ippolisto, vissuto nel periodo delle persecuzioni diocleziane. Ancora una visita guidata anche ai resti della Basilica paleocristiana, un edificio a pianta basilicale, databile al IV secolo d.C., caratterizzato da un cospicuo numero di sepolture disposte le une sulle altre, su due ed anche tre livelli, in tombe del tipo a cassa in muratura coperta da uno o più filari di tegole che costituiscono il pavimento stesso della basilica. E si proseguirà per una visita guidata al complesso monumentale di S. Maria delle Grazie, un tempo convento dei frati domenicani ed oggi sede del Palazzo Civico. Nel 1809 il convento fu ceduto all’Università di Atripalda che lo adibì a ricovero per le truppe, carcere mandamentale, sede civica, scuola: funzioni sovrapposte fino al 1980, quando l’edificio fu fortemente danneggiato dal terremoto del 23 novembre. La Cappella della Confraternita di S. Maria delle Grazie si colloca all’interno dell’ex Convento dei Padri domenicani: era l’ambiente dove i frati si riunivano per eleggere il Priore e per deliberare in base alla regola. L’ultima tappa del percorso è una vistita guidata al giardino di Palazzo Caracciolo, residenza, tra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo, della Famiglia Caracciolo, oggi al 95% di proprietà comunale. Saccheggiato nel 1799, il palazzo decadde progressivamente. Fu dichiarato monumento nazionale con il decreto del 30 aprile 1912. Nel giardino è custodita l’unica statua superstite dell’antica raccolta del principe Marino Caracciolo, rappresentante un fauno.