Il sindaco Spagnuolo ha firmato un’ordinanza che semplifica notevolmente la procedura dettata dall’ex comandante Giannetta
La festa patronale di San Sabino si avvicina e con essa una delle più antiche tradizioni di Atripalda: l’accensione dei falò. Un rito che si consuma l’8 febbraio, la vigilia del “dies natalis”, cioè la ricorrenza della morte (la nascita in Dio).
Da qualche anno a questa parte, però, l’inasprimento della normativa sulla combustione di materiali legnosi ha reso più complicata l’accensione dei “focaroni” perché la tutela della salute pubblica e dell’ambiente ha imposto regole molto più rigide che in passato.
E proprio allo scopo di tenere insieme tradizione e sicurezza il sindaco Spagnuolo ha emanato ieri una ordinanza con la quale detta le condizioni per l’accensione dei falò, condizioni drasticamente più semplici della lista di sette documenti predisposta lo scorso anno dall’ex comandante della Polizia municipale, ten. Giannetta e che avevano finito con lo scoraggiare più d’uno.
In buona sostanza, quest’anno, chi avesse intenzione di accendere un falò dovrà limitarsi a presentare al sindaco una denuncia in carta semplice dichiarando di utilizzare solo essenze arboree non trattate, di assicurare le condizioni di sicurezza, di predisporre vie di fuga e di bonificare il terreno al termine della combustione, indicando, in particolare, la proprietà del terreno su cui viene allestito il falò.
Commenti
Questa situazione di inasprimento delle regole erano da attribuire al primo cittadino r non al comandante. Perché il comandante deve dettare delle regole riflesse dalle leggi in vigore visto che non può decidere di suo pugno. Mentre il Sindaco ha il potere di poter emanare un ordinanza per semplificare le cose. Vorrei ricordare ai commercianti di Atripalda che se hanno restrizioni sulla somministrazion i di alcolici dovete chiederlo al primo cittadino perché esiste un ordinanza e le forze dell'ordine sono tenute a farle rispettare.