Riprende oggi il processo a carico degli eredi Dello Iacono messi sotto inchiesta dalla Procura per il reato di danneggiamento al patrimonio archeologico, storico e artistico nazionale. Il Comune di Atripalda si è costituito parte civile per essere indennizzato
Passa ancora dalle aule di tribunale il futuro dell’antica Abellinum, il sito archeologico dal grande valore storico-artistico che è tornato recentemente al centro della vita pubblica atripaldese. Prevista per questa mattina, infatti, una nuova udienza fissata dal magistrato Paolo Cassano per il procedimento che vede il Comune di Atripalda parte civile contro gli eredi della famiglia Dello Iacono per il reato di danneggiamento al patrimonio archeologico, storico e artistico nazionale.
Un processo che nasce quasi quattro anni fa, da una vicenda lunga invece più di trent’anni: in seguito a una sentenza del Tar di Salerno nel maggio 2011 l’ampia area collinare (24mila i mq circa, ndr.) che sovrasta la città venne riconsegnata ai proprietari originari, la famiglia Dello Iacono con i relativi eredi. Terreni che, espropriati negli anni ’70 come agricoli, fruttarono ai proprietari non pochi soldi, per un ammontare complessivo di circa 17 milioni di euro. Grazie a una lettera pubblica del professor Francesco Barra, nel 2011 si avanzò espressa richiesta all’allora Procuratore della Repubblica, Angelo Di Popolo, affinché il sito fosse posto sotto sequestro giudiziario in maniera cautelativa e venisse affidata la gestione e la tutela alla Soprintendenza per i beni archeologici.
La causa, come detto, vede il comune di Atripalda parte civile nel procedimento, cosa che consentirà al legale incaricato di seguire la vicenda per conto dell’amministrazione, l’avv. Maria Spina, di visionare e valutare gli incartamenti e la consulenza tecnica dell’archeologo Fausto Zevi sulla base della quale la Procura ha avanzato richiesta di risarcimento agli eredi Dello Iacono. «Con l’udienza di domani (oggi per chi legge, ndr.) - dice l’avv. Spina -, prevista mesi fa ma rinviata per un vizio di procedura, e con quella futura del 25 febbraio si procederà all’escussione dei testi da parte del Pubblico Ministero per valutare le responsabilità dei Dello Iacono con la quale viene imbastita l’istruttoria».
Danni valutati come indiretti, a causa della negligenza degli proprietari, e aggravati nel corso del tempo da eccezionali fenomeni atmosferici, come nel caso del febbraio 2012 quando a causa della neve crollò parte della tettoia che proteggeva gli scavi. I testi in elenco, dunque, sono diversi, tra cui lo stesso prof. Barra che potrebbe esser ascoltato oggi, ma non è escluso che le udienze finiranno per aumentare.
Terminata l’istruttoria, si passerà poi alla discussione e alla relativa sentenza, che decreterà o meno le responsabilità e gli eventuali risarcimenti a favore dell’amministrazione atripaldese. Nel frattempo, come già anticipato su queste colonne, il sito sta per tornare disponibile al pubblico grazie ai lavori per il nuovo accesso da rampa San Pasquale.