Sabato, 28 Dic 24

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San Sabino, i falò sono nove

Oltre al fuocarone di Piazza Umberto I, ce ne sarà uno in ogni quartiere: in via Salvi nel nome di Nicola Tozzi. L’Amministrazione ha anche acquistato sei bracieri

Nicola Tozzi è scomparso nell'ottobre scorso

Ormai è tutto pronto per l’accensione dei fuocaroni in onore di San Sabino, patrono di Atripalda. Domani sera, con inizio alle ore 19:30, sarà il sindaco Paolo Spagnuolo a dare il via alla “notte dei falò” appiccando il fuoco alle fascine di legno vergine fornite dalla ditta Rodia per l’importo di 1.830 euro, posizionate, per la prima volta, sul grande braciere in ferro di 3 metri per 3 metri realizzato appositamente e costato 1.500 euro.

E subito dopo il rito propiziatorio dei fuocaroni coinvolgerà tutta la città con altro otto falò privati: Piazza Vittorio Veneto (Confraternita Santa Monica), via Pianodardine (Misericordia), via San Giacomo (Renato Di Gisi), via Tiratore (Vittorio Repole), Piazza Tempio Maggiore (Antonio Alvino), collina di San Pasquale (Gruppo Scout), via Tufara (Sabino Aquino) e via Salvi (Associazione ’A Potea), quest’ultimo dedicato alla memoria di Nicola Tozzi, tappezziere, spentosi nell’ottobre scorso all’età di 51 anni. Il “drappo” (uno degli appellativi con cui era conosciuto per il nome che diede alla sua bottega) era estremamente devoto a San Sabino e animava con la sua chitarra e la sua simpatia le serate trascorse davanti al falò.

L’Amministrazione ha commissionato, inoltre, altri cinque bracieri, di due metri per due, costati complessivamente 3.500 euro, che metterà a disposizione di chiunque ne farà richiesta per ridurre i costi legati allo smaltimento della cenere. E, se non dappertutto, in molti dei ritrovi saranno somministrati panini con salsicce, pasta, patate e vino rosso. Atripalda, condizioni meteorologiche permettendo, si prepara a vivere un’altra serata all’insegna della magia e della tradizione, nel nome del santo patrono, da trascorrere in allegria e divertimento nonostante le tante disposizioni e precauzioni da seguire.

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Commenti  

 
#1 lello 2015-02-07 12:51
non facciamo perdere queste belle ed antiche tradizioni.