In molte zone della città stanno comparendo apparecchi abbandonati davanti ai cassonetti. E c’è chi li ritira per portarseli a casa
Chissà se quando hanno deciso di progettare la nuova piattaforma per le trasmissioni televisive avevano immaginato ciò che sarebbe accaduto. La corsa all’acquisto del decoder digitale sicuramente sì (tutti i punti vendita ne avevano grandi scorte), ma la fiera del… televisore rotto probabilmente no. Uno degli effetti indesiderati della “rivoluzione digitale” (accanto alla grande confusione di canali che sta facendo piangere soprattutto le emittenti locali, scivolate in fondo alla lunga lista) è certamente l’enorme quantità di vecchie tivù lasciate ad ogni angolo di strada. Ce ne sono di tutte le marche e di tutte le età. E, alla faccia della crisi, c’è stato chi anziché acquistare un decoder a 20 euro ha preferito cambiare il televisore, che ce l’ha già integrato, pagando almeno venti volte di più. Magari aspettando i… fuori tutto. Altrimenti non si spiega come mai a distanza di quasi due mesi dallo switch-off, ogni giorno, aumentano sempre di più i televisori lasciati accanto ai bidoni della spazzatura se non nella discarica “abusiva” di via San Lorenzo, divenuta addirittura meta di camion pieni di apparecchi da smaltire a costo zero. Molti, per la verità, hanno segnalato al Comune da tempo l’esigenza di disfarsi della vecchia tivù, e di altri elettrodomestici, ma sono finiti in una lista d’attesa a tre cifre (è stato promesso che in questi giorni qualcuno provvederà), altri hanno preferito abbandonare nottetempo l’ingombrante apparecchio dove gli pareva: in via Roma, in via Circumvallazione, in via Manfredi o in via San Lorenzo. Dove si sono trovati più comodi, insomma. Il fenomeno, paradossalmente, è più evidente oggi forse proprio perché molti si sono stancati di aspettare. Fatto sta che ormai quasi non c’è angolo della città dove non sia possibile imbattersi in questi scatoloni neri fuori uso. Anche se, forse, proprio fuori uso non dovrebbero essere visto che c’è anche chi fa il giro al.. contrario. Non è raro, infatti, scorgere qualcuno che frequenta le discariche non per disfarsi di qualcosa, ma per verificare se fra gli apparecchi gettati ce n’è ancora qualcuno che potrebbe funzionare e, magari, fare bella mostra nel suo salotto. E chissà che, in fondo, non abbia ragione lui…
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Michele