La chiesetta di Maria SS. del Carmelo non è riuscita a contenere la folla che ha voluto rendere omaggio al 28enne morto d’infarto
Sulla bara una sciarpa dell’Avellino calcio e una folla con gli occhi gonfi di dolore: la chiesetta di Maria SS. del Carmine non è riuscita a contenere quanti sono venuti a rendere l'ultimo saluto a Roberto Lionetti, il 28enne deceduto ieri a causa di un malore notturno.
“Portami con te, non mi lasciare”, con queste urla strazianti la mamma ha salutato la bara del figlio mentre veniva adagiata nel carro dopo il rito funebre. E la folla, la grande folla che ha partecipato ai funerali di questo pomeriggio, ha fatto scattare un lungo e caloroso applauso, proprio come se volesse far capire alla signora Annamaria che non era sola, che suo figlio Roberto aveva fatto in tempo a farsi conoscere ed voler bene da tante persone.
C’era molta più gente fuori di quella che è potuta entrare, con le lacrime agli occhi. La famiglia è stata invitata a non prendere le condoglianze perché la gente era veramente tanta. Ad un certo punto una ragazza si è sentita mancare ed è stata aiutata a sedersi da alcune persone che le erano accanto mentre un’altra è corsa in un bar a prendere un bicchiere d’acqua.
Soprattutto ragazzi, tanti ragazzi, hanno partecipato alle esequie di oggi, nei loro sguardi c’era dolore, incredulità, rabbia. Roberto Lionetti era davvero un bravo ragazzo, e la sua prematura scomparsa ha scioccato tutta la comunità. A funerali erano presenti anche le massime istituzioni cittadine come il sindaco di Atripalda, Paolo Spagnuolo, ed il suo vice Luigi Tuccia. Poi il consigliere di minoranza Ulderico Pacia. E c’era anche il primo cittadino di San Potito, Francesco Saverio Iandoli, il comune di origine del papà di Roberto, Giuseppe Lionetti.