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La drammatica storia di Charlie, aggredito e picchiato

Il 22enne gambiano è arrivato in Italia a bordo di un gommone dopo aver perso i genitori. Famiglietti (Forum dei giovani): Episodio da condannare con fermezza

Il suo vero nome è quasi impossibile da pronunciare e, perciò, si fa chiamare Charlie il ragazzo di 22 anni, nativo del Gambia, un piccolo stato dell’Africa occidentale, aggredito e picchiato alcuni giorni fa da tre pregiudicati atripaldesi. La sua storia è la drammatica storia di chi fugge dal proprio paese e dopo mille peripezie prova a trovarne un altro. Charlie ha perso i genitori, la famiglia, arrivando in Italia con un gommone partito dalla Libia e da qualche mese è ospitato da profugo in un albergo fuori città. Chi lo conosce lo descrive come un ragazzo disponibile, cordiale, che ha fatto amicizia con i ragazzi del Forum dei giovani di Atripalda, che aiuta nei corsi di musica e inglese. Qualche sera fa, con la sua inseparabile chitarra, cercando un suo amico in un circolo privato col quale stava organizzando una serata di musica, si è imbattuto in tre pregiudicati. Qualche parola di troppo, neanche pronunciata bene visto che Charlie ancora non parla l’italiano, ed è finita in rissa. Il ragazzo cambiano, naturalmente, ha avuto la peggio: prima sarebbe stato picchiato nel locale, da dove è scappato per essere successivamente raggiunto in Piazza Umberto I. Intanto, però, erano già partite le chiamate ai Carabinieri e al 118. Escoriazioni, ecchimosi, ma tutto sommato niente di serio. Il ragazzo è stato medicato sull’ambulanza e riaccompagnato in albergo. Più che razzismo, sembrerebbe un episodio di stupida e gratuita violenza per il quale i tre pregiudicati atripaldesi sono stati denunciati con l’accusa di ingiurie e percosse.

«Siamo rimasti interdetti - afferma Andrea Famiglietti, presidente del Forum dei giovani -, conosciamo Charlie molto bene, è un ragazzo che, così come gli altri, si impegna molto insieme a noi. Condanniamo con fermezza l’atto di violenza compiuto ai suoi danni, ai danni di un ragazzo come noi e come tanti, che rappresentano un valore aggiunto per il Forum dei giovani. Noi lavoriamo proprio perché ciò non accada, per favorire l’integrazione, l’accoglienza, lo scambio culturale, non l’odio o il razzismo. Charlie è scappato dal suo paese e sta cercando di relazionarsi, di imparare la lingua, di vivere insieme a noi. Siamo davvero dispiaciuti per ciò che è accaduto».

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Commenti  

 
#2 Joe Chip 2015-05-02 15:48
Se gli italiani iniziassero a studiare e ad avere una cultura forse la pianteremo di ripetere la solita cantilena del "Questi qui hanno tutto"... Se credete che il nostro Stato non metta in campo delle politiche di assistenzialism o per noi italiani basta spostarsi in alcuni quartieri di Atripalda per rendervi conto della situazione e dello sforzo profuso dalle nostre istituzioni. Se pensate che non sia abbastanza ricordatevi che c'è bisogno anche della collaborazione dell'assistito per far si che si realizzi un cambiamento. Quindi, per favore, smettiamola con questi proclami alla Salvini e ricordiamoci che la Lega Nord era quel partito che chiamava noi del sud parassiti e sanguisughe anche essendo italiani...
 
 
#1 xxx 2015-05-02 12:57
Non penso di esserw razzista però credo che se gli amici di charlie, che hanno vitto e alloggio gratia a spese nistre (mentre noi no) la smettessero di chiedere l elemosina (a che scopo non si sa dato che hanno tutto quello che gli serve a differenzabdei nostri poveri) anche a me dispiacerebbe che lo hannp picchiato. È stato forse un capro espiatorio sicuramente ingiustamentw ma molti di NOI italiani siamo stanchi.