Gli animalisti europei provenienti dal convegno di Bari sono rimasti bloccati dalla neve e non hanno potuto raggiungere il canile atripaldese. Non resta che contare sul buon cuore dei fornitori e dei cittadini
Tutto tace e tutto è immobile circa la condizione del canile atripaldese, unica struttura funzionante dal 1999 in ambito provinciale e che raccoglie tutti i randagi provenienti dal territorio atripaldese. Nella condizione di crisi economica in cui vertono le casse comunali potrebbe anche sembrare ragionevole non pretendere che la cura degli animali (si tratterebbe di 30 cent per cane al giorno) prevalga sulla cura dei cittadini ma, ad ogni modo, si tratta di una questione spinosa che non può essere ignorata. A tal proposito l’AIPA e i volontari dell’associazione di cui è presidente Angela Luongo hanno animato piazza Umberto I nella giornata dell’8 marzo con uno stand tematico dedicato alla Festa della Donna ed alla raccolta di fondi mediante la distribuzione di mimose. A questo si è affiancata anche l’opera di sensibilizzazione con volantini e brochure relativi ai sistemi di sterilizzazione ed alle strutture per l’accoglienza dei randagi. Ovviamente, di fronte alle necessità della struttura atripaldese, e dei suoi circa 170 ospiti a quattro zampe, si tratta di una goccia in un oceano che potrà permettere di far fronte unicamente alle spese più urgenti.
La questione, ad ogni modo, sembrava aver attirato anche l’attenzione di molti animalisti europei impegnati proprio nella lotta contro il maltrattamento degli animali che caratterizza il Mezzogiorno d’Italia. Giovedi 4 marzo, infatti, si è tenuto a Bari un convegno relativo alla poca considerazione che l’Italia ha su tale questione e, proprio a seguito di questo, un gruppo di animalisti avrebbe dovuto raggiungere il canile atripaldese per rendersi direttamente conto della situazione e per fornire mangimi e generi di prima necessità. Purtroppo la neve ha creato qualche problema ai trasporti e per tale motivo il presidente Luongo e i rappresentanti bloccati a Taranto si sono ripromessi di incontrarsi in seguito. Di sicuro, però, sono state raccolte più di ventimila firme contro il maltrattamento degli animali, che avviene soprattutto in Puglia, Calabria e Campania, e che saranno consegnate a Roma.
«Per quanto riguarda la nostra situazione, mi sono rivolta al colonnello Sottili di Avellino ed ho stilato un’accurata documentazione che poi è stata inviata al Prefetto: sembra però che questi si sia invece rivolto ai soliti “canali inutili”, intensificando l’inefficienza che in questo ambito già si registra in tutta la Provincia. – afferma Angela Luongo – Finchè il fornitore di mangime non mi creerà difficoltà, continuerò per la mia strada altrimenti sarò io stessa a rivolgermi al Prefetto perché, ovviamente, le mie responsabilità arrivano solo fino ad un certo punto. Io spero che tutto questo si risolva al più presto così come i problemi economici del Comune». Per gli uomini e per gli animali.