Dopo l’arresto di un transessuale ora in attesa di processo, molti dei suoi clienti temono di essere coinvolti nello scandalo
In questo momento è in attesa di giudizio, nella sezione speciale per transessuali del carcere di Poggioreale a Napoli, il giovane foggiano di 25 anni arrestato domenica scorsa con 6 grammi di cocaina nascosti in sette fiale di plastica. L’operazione è stata portata a termine dai Carabinieri del Nucleo Operativo Provinciale dopo diversi giorni di appostamenti e indagini sul suo conto.
I.A., nato a Foggia nel 1985, era da diversi mesi in città dove abitava saltuariamente a casa di un amico atripaldese che gli aveva anche trovato lavoro presso un locale di Monteforte Irpino. Indossava spesso una parrucca di colore biondo chiaro e aveva un fisico asciutto, attirando così molti sguardi e suscitando curiosità tra i ragazzi che lo incrociavano in città, soprattutto nelle ore notturne. Tuttavia, nelle ultime settimane, i Carabinieri avevano notato una certa attività tra Atripalda, Avellino, Mercogliano e Monteforte e poichè nel suo giro di amicizie vi erano vecchie conoscenze per traffico e consumo di cocaina, è stato facile smascherarlo dopo pochi giorni di pedinamento. Secondo i militi, il trans procurava momenti particolari e piccanti nonchè la coca per gli appuntamenti più importanti. Seguendo il trans, inoltre, hanno anche scoperto una fitta rete di amicizie particolari, di ragazzi di Atripalda e della provincia che frequentavano assiduamente la “bionda” foggiana ( anche se lei amava definirsi “brasiliana”).
Ora che il giovane è chiuso in una cella del penitenziario di Napoli in attesa di essere processato ad Avellino, molti dei suoi più assidui frequentatori tremano all’idea di essere coinvolti nello scandalo: molti dei clienti sono di Atripalda e molti di loro sono figli di quelle che qualcuno ostinatamente chiama ancora “famiglie per bene”. Nel giro è coinvolto anche qualche noto professionista che non ha mai nascosto le frequentazioni equivoche, tanto che su facebook giravano, fino a lunedì scorso, le suo foto accanto a personaggi alquanto discutibili, di sicuro non pari alle sua professione. Per i militi non ci sono altri reati da contestare se non il consumo di cocaina che scorreva a fiume negli incontri tra i clienti e il trans ma è tutto in fase di indagine: solo il ragazzo di Foggia, nel suo interrogatorio, potrebbe confermare quanto ipotizzato ed ecco perché, ora, qualcuno trema nella speranza che tutto resti nel silenzio.