Domenica, 29 Dic 24

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Eroina-killer, Carabinieri a caccia dei pusher

La strada delle indagini passa per Atripalda

Ormai tutti hanno paura dell’eroina killer che in due giorni ha causato due morti. Prima il giovane barbiere di Serino, Maurizio Del Vacchio e poi Antonio Paparella di Aiello del Sabato, entrambi con un passato di tossicodipendenza e cure continue. Le indagini dei Carabinieri sono serrate e la rabbia è tanta proprio perché da mesi è in atto una guerra contro lo spaccio e contro il consumo. In città è stato sequestrato di tutto, segnalati tutti i consumatori, fermato anche chi era con una sola dose: perquisizioni fin dentro le case dei cosiddetti insospettabili, da Atripalda a Cesinali, da Manocalzati ad Aiello, da San Potito fino a Serino, in collaborazione con tutte le caserme vicine e con altre forze dell’ordine.

Eppure due giovani sono morti e c’è chi dice che Antonio Paparella, quella maledetta sera della settimana scorsa, abbia comprato la dose ad Atripalda. Era in compagnia di un amico in un noto bar di Aiello quando un altro ragazzo si è avvicinato invitandolo ad uscire. Lui ha lasciato l’auto davanti al bar e non ha fatto più ritorno. I tre sarebbero stati poi visti da un loro conoscente ad Atripalda la sera tardi: fin qui la testimonianza che accetta la sua presenza ad Atripalda. La domanda che ora si pongono gli inquirenti è se Antonio la dose mortale l’abbia comprata qui o a Napoli. Sembra che anche l’altro amico abbia avuto problemi quella stessa sera ma che non è riuscito a confermare la provenienza della droga. Il magistrato che si occupata del caso è in attesa dei risultati degli esami autoptici per stabilire se la droga che li ha uccisi sia la stessa. Eroina tagliata male e con sostanze nocive, ma da chi? Ad Atripalda? Perché Antonio Paparella era ad Atripalda? Secondo i carabinieri i tre, quella notte, si sono recati a Secondigliano e poi, dopo aver iniettato l’eroina, si sono avviati verso casa. Giunti ad Atripalda, i due amici si sarebbero accorti che Antonio stava male e si sarebbero fermati per chiedere aiuto ed essere accompagnati all’ospedale, dove il povero Antonio è arrivato morto.

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