Dopo sei mesi di indagini un artigiano 57enne di San Potito è finito in cella con l’accusa di atti sessuali su minori
Nella primissima mattinata, i carabinieri della stazione di Atripalda e della Sezione di Polizia Giudiziaria presso la Procura della Repubblica di Avellino, hanno tratto in arresto un 57enne di San Potito, in esecuzione ad un ordine di custodia cautelare in carcere per il reato, continuato ed aggravato, di atti sessuali con minori, emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Avellino, dott.ssa Natalia Ceccarelli, su richiesta del pubblico ministero dott.ssa Aquilina Picciocchi, che ha coordinato per oltre 6 mesi le indagini condotte dai carabinieri.
Le indagini erano state avviate lo scorso mese di dicembre 2009, quando i genitori di una studentessa 15enne si recarono proprio presso la Stazione dei Carabinieri di Atripalda per denunciare di aver scoperto gli abusi sessuali che la figlia aveva subito da un loro vicino di casa, al quale - in virtù di un rapporto fiduciario e di vicinato - affidavano regolarmente la ragazza per motivi d’istruzione ed educazione, essendo l’uomo un artigiano e avendo la figlia dimostrato una propensione per le arti.
Da quel giorno sono iniziati degli accertamenti, che hanno appalesato come, effettivamente, da tempo la ragazza subisse le attenzioni e gli abusi sessuali dell’uomo, resi ancor più gravi perché praticati approfittando anche del rapporto fiduciario con i genitori e di quello docente-discente tra lui e l’adolescente.
Questa mattina, però, l’aguzzino della ragazza è stato arrestato dai carabinieri di Atripalda e del Tribunale di Avellino, e successivamente condotto presso il carcere di Avellino - Bellizzi Irpino, ove dovrà permanere a disposizione della magistratura.