Caos in una palazzina di via Cesinali: intervengono sanitari, carabinieri, vigili urbani e vigili del fuoco
Momenti di panico, sabato scorso, tra gli abitanti di Via Cesinali a seguito delle intemperanze di un uomo sottoposto da anni alle cure del servizio sanitario di igiene mentale. L’uomo, un 61enne residente in Via Cesinali, a fronte della richiesta di entrare nell’appartamento per una visita di routine da parte dei sanitari, si è barricato in casa ed ha minacciato estreme conseguenze. La questione si è protratta per tutta la mattinata e i sanitari si sono visti costretti a chiamare in aiuto i carabinieri della locale stazione e i vigili urbani. Neanche il loro intervento è riuscito a convincere il 61enne e dunque si è dovuto far pervenire un squadra di vigili del fuoco per poter entrare nell’appartamento e impedirgli di commettere atti che potessero recare danno a se stesso e agli inquilini. Non è la prima volta che le forze dell’ordine, i pompieri, i sanitari e altro personale dell’Asl si recano in via Cesinali per convincere l’uomo a sottoporsi a visita e cure. Gli agenti della Polizia Municipale e i carabinieri, al momento della chiamata dei sanitari, erano impegnati presso la sala consiliare del Comune di Atripalda dove era in corso il consiglio comunale monotematico sulla fiera cittadina. Presso il Comune è rimasto solo il vice comandante Picone mentre gli agenti si sono recati in via Cesinali.
Alla fine i militi, grazie al supposto dei vigili del fuoco, hanno permesso ai sanitari il ricovero coatto dell’uomo e la messa in sicurezza della palazzina che era stata parzialmente evacuata dagli stessi condomini i quali, attirati dalla confusione, erano scesi tutti in strada. Molti di loro si sono lamentati con le forze dell’ordine: «Non è possibile che ogni qual volta l’uomo deve essere ricoverato, dobbiamo assistere a scene di questo tipo. Ogni volta abbiamo paura anche di saltare in aria insieme a lui. Se non sta bene non può essere lasciato solo; abbiamo paura»: così una condomina stanca di assistere ad interventi simili. Ma nelle stesse condizioni del 61enne, in città, ci sono tanti altri casi.