Domenica, 29 Dic 24

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Accusati di violenza carnale, tutti assolti

Per la Procura il reato non sussiste

Dopo dodici anni, i quattro giovani atripaldesi imputati, sono stati assolti in primo grado dall’accusa di violenza sessuale di gruppo ai danni di una ragazza disabile di appena 16 anni. Per i giudici del tribunale di Avellino il caso è da archiviare per due motivi: perché non sussiste, visto che non ci sono riscontri oggettivi ma anche perché le condizioni di salute della presunta vittima si sono aggravate.

Tutto ebbe inizio nell’estate del 1997 quando il maresciallo Lorenzo Fasulo (nella foto), al comando della stazione di Atripalda, denunciò i quattro giovani per violenza sessuale. Alla procura spedì una relazione di servizio sulle presunte violenze commesse dai poco più che ventenni, C.M., N.P., G.L. e E.I. Dichiarò anche di aver aperto l’inchiesta a seguito di un articolo apparso su un noto quotidiano e interrogò la presunta vittima in assenza dei genitori. I ragazzi caddero in un incubo senza fine: fin dal primo giorno negarono il loro presunto coinvolgimento e anche la mamma della ragazza dichiarò di non credere alle accuse della figlia. Una perizia effettuata sulla presunta vittima dimostrò inoltre che non c’era stata violenza sessuale. Dopo sei anni di dibattimento, nei giorni scorsi, i giudici hanno voluto riascoltare la giornalista che scrisse l’articolo sulla violenza di gruppo. La giornalista ha dichiarato ai giudici di aver avuto notizie sommarie dallo stesso maresciallo pochi giorni prima, ribaltando completamente la tesi dei carabinieri, che asserivano di aver iniziato le indagini solo dopo la pubblicazione dell’articolo. Per gli avvocati difensori dei quattro accusati, Aufiero, Chieffo e De Lucia questa è una contraddizione gravissima che dimostra come fossero ortodossi i metodi di indagine adottati dal comandante della caserma dei carabinieri dell’epoca. La difesa poi, a seguito delle dichiarazioni effettuate in aula, ha smontato tutte le accuse ma dal dibattimento è emerso il pasticcio degli investigatori, che avrebbe condotto, sul banco degli imputati, quattro ragazzi innocenti. Circa le colpe e le negligenze commesse dodici anni fa, la Corte ha dichiarato che sono tutti aspetti ancora da chiarire e non ha escluso nuovi colpi di scena. I ragazzi coinvolti sono stati assolti, ma dopo 12 anni chi gli restituirà la serenità perduta? Uno di loro ha lasciato la città definitivamente mentre altri due non hanno mai avuto relazioni stabili proprio a seguito di questa brutta e incredibile vicenda.

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