Pensionato colto da infarto nell'autobus che lo riportava a casa
La sua corsa è finita martedì mattina sulla linea numero 9, l’autobus che collega il centro di Atripalda con Contrada Alvanite. La morte lo ha colto proprio mentre, con la mano, premeva il pulsante per prenotare la fermata, un gesto che faceva quotidianamente. È caduto a terra senza vita, le persone che erano nell’autobus e l’autista hanno cercato in tutti i modi di rianimarlo. Sul posto sono subito arrivati i sanitari del 118 che hanno tentato invano di rianimarlo: il suo cuore aveva cessato di battere. Vincenzo De Gisi, 72 anni, abitava solo da anni a contrada Alvanite, dopo la separazione dalla moglie. Padre di due figlie: una residente a Salerno e l’altra in Svizzera. Aveva qualche problema di salute, un po’ di diabete e l’anno scorso aveva avuto un altro mancamento: dopo un ricovero e le analisi, era tornato alla vita di sempre. Scendeva con il mezzo pubblico in città, si faceva un giretto per il centro e rientrava a casa; poi, se il tempo lo permetteva, scendeva nuovamente nel pomeriggio per scambiare quattro chiacchiere con gli amici. Martedì mattina, come tutti i giorni, aveva preso l'autobus (conosceva tutti gli autisti) per recarsi dal neurologo per una visita di controllo e poi in farmacia. Alle dieci, si è avvicinato alla fermata per tornare a casa ed è salito sull’autobus dove ha trovato la morte. Vincenzo De Gisi si è accasciato a terra sotto gli occhi atterriti dei passeggeri, proprio alla fermata di fronte alla chiesa di San Pio.
Sul posto, oltre ai sanitari del 118, anche i vigili del Comando di Polizia Municipale, i carabinieri e il dottor Gioacchino Guerriero che non ha potuto far altro che constatare il decesso. A quel punto, i carabinieri hanno avvertito il magistrato di turno che ha disposto la visita del medico legale per espletare tutte la pratiche prima del trasporto della salma presso l’obitorio. Il pensionato è stato stroncato da un arresto cardiaco che non gli ha lasciato scampo. Sul posto anche il fratello della vittima e i nipoti. È poi arrivata anche la figlia residente a Salerno che, in lacrime, ha voluto dare l’ultimo saluto al padre.