Giovedì scorso due ore di incubo in tre zone della città. Soccorsi in ritardo
Due ore di incubo quelle vissute fra le 15 e le 17 di giovedì scorso. Eppure fin dal mattino il temporale non faceva presagire nulla di buono e i punti critici della città - sempre gli stessi - sono andati in tilt senza che nessuno intervenisse tempestivamente. Insomma, tutti dovevano e potevano agire già alle prime avvisaglie, eppure alcune zone della città sono rimaste isolate. Già alle 15 di giovedì scorso l’acqua del fiume Fenestrelle aveva invaso la strada tra Atripalda e Avellino, alle 15,15 gli abitanti di Via Tufarole, allarmati, hanno chiesto aiuto, il torrente Schiti era sul punto di esondare. Il Comando dei Vigili Urbani, con soli due agenti in servizio, ha retto fino a quando a potuto, i telefoni sono scoppiati, fra le chiamate che arrivavano da cittadini e abitanti allarmati e quelle che partivano per chiedere rinforzi. I tombini sono saltati in diversi punti, da Via Roma a Via Appia, dal centro storico a Via Tiratore. Un incubo alle 16 lo hanno vissuto i commercianti di Via Appia, il fogliame aveva otturato le caditoie, l’acqua entrava in alcuni negozi. I vigili hanno chiuso la strada per circa mezzora, alcuni commercianti hanno ripulito con le mani i tombini per permettere all’acqua di defluire. Solo alle 17, ormai stremati, hanno avuto la meglio sull’acqua. Ma, intanto, tra le 15 e le 17, a Pianodardine è stata vera emergenza. I carabinieri hanno chiuso il tratto di strada che collega Atripalda e Avellino per prevenire i danni di una possibile esondazione del Fenestrelle. Sul ponte in attesa di buone notizie il geometra De Cicco e un operaio del Comune, uno dei tre presenti in città al momento dell’emergenza. Alle 17,15 rientrava l’allarme in città, ma non le polemiche che iniziavano a prendere piede tra gli abitanti e i commercianti. “Li denuncio tutti, dal sindaco fino all’ultimo degli operai, dice un commerciante di Via Appia, lasciati da soli a combattere contro l’acqua che inesorabilmente si alzava”. Anche gli abitanti di Contrada Fellitto, San Lorenzo e Via Pianodardine hanno avuto tanta paura. “Non ce la facciamo più. Abbiamo chiesto l’intervento sul posto dell’ingegnere capo, del capo della polizia municipale, del sindaco, della protezione civile, ma dove stavano? Fino alle 18 nessuno si è visto, abbiamo intravisto l’assessore De Vinco intorno alle 17,20, poi nessuno, né prima, né dopo. I carabinieri ci hanno detto che avevano tentato di rintracciare tutti i dipendenti reperibili, ma nessuno ha risposto, tutti i telefoni, erano spenti. È una vergogna, li portiamo tutti dal Prefetto”.