Furto su commissione presso il Centro di smistamento di Pianodardine
I ladri si sono introdotti, nel cuore della notte tra mercoledì e giovedì scorso, all’interno del centro di smistamento postale di Pianodardine, nel capannone che una volta ospitava la Monsud proprio all’incrocio fra Atripalda e Avellino. I ladri, dopo aver scavalcato il cancello, hanno forzato la porta d’ingresso e, entrati, si sono recati dritti verso il locale dove erano custodite centinaia e centinaia di cartelle esattoriali, pronte per essere recapitate. A scoprire il furto sono stati alcuni dipendenti delle Poste che, alle cinque del mattino, dovevano entrare in servizio. Subito hanno avvertito la Polizia che in pochi minuti si è precipitata al deposito insieme agli uomini della scientifica per tutti i rilievi del caso. La scientifica ha operato all’interno degli ambienti per diverse ore alla ricerca delle tracce giuste per indirizzare le indagini, che si prospettano difficili e complicate. I ladri, infatti, hanno portato via solo le 150 cartelle esattoriali destinate a molti contribuenti della provincia, di cui un buon numero di Avellino e Atripalda: è su questo che si indaga. Le piste sono due, la prima porta dritta al furto su commissione per evitare che le cartelle, forse alcune e non tutte, arrivassero effettivamente al destinatario; la seconda pista porta dritta alla banda che aveva colpito già in passato, soprattutto nel napoletano (dove si utilizzano le cartelle per truffare persone anziane o sprovveduti). Non è la prima volta infatti che malviventi, con le cartelle in mano, si presentano in qualità di ispettori impegnati nella riscossione. Proprio per questo motivo gli inquirenti invitano tutti i cittadini a prestare attenzione, nei prossimi giorni, qualora si verifichino casi strani sul proprio territorio e di chiamare immediatamente le forze dell’ordine. Intanto i sindacati dei dipendenti del centro di smistamento delle Poste di Avellino si dicono preoccupati per quanto accaduto, anche perché non è il primo episodio che si verifica all’interno dei locali. Mancano, secondo loro, i sistemi di allarme adeguati e impianti di videosorveglianza idonei per il tipo di lavoro e il contenuto dei locali.