Domenica, 29 Dic 24

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Moscatiello condannato a 9 anni, ma è irreperibile

Non si hanno notizie del collaboratore di giustizia dal 20 maggio, dalla sua deposizione al maxi processo contro i Cava

In Procura è stato presentato il decreto di irreperibilità

Da qualche giorno è stato depositato in procura il decreto di irreperibilità nei confronti di Gianluca Moscatiello, altro testimone scomodo e collaboratore di giustizia. L’ultima sua apparizione in pubblico risale al 20 maggio del 2010, quando in tribunale produsse dichiarazioni importanti sugli affari sporchi delle famiglie Genovese e Cava. Determinante fu anche la sua posizione sull’omicidio del serinese Walter De Cristofaro, delitto per il quale fu condannato insieme ad Amedeo Genovese, Pasqualino Bianco, Giulio Acierno e Luigi Viesto. La sua condanna è diventata irrevocabile il 21 ottobre scorso, per la quale i giudici potrebbero emettere una ordinanza di custodia cautelare in carcere. L’ultima residenza di Moscatiello prima del suo arresto e prima della sua nuova destinazione come collaboratore di giustizia, risalente al 2000, era proprio ad Atripalda. Probabilmente Moscatiello sapeva bene che, dopo la deposizione di maggio, sarebbe giunta puntuale anche la condanna per l’omicidio di Serino, avvenuto il 12 luglio del 2000. Walter De Cristofaro era ritenuto all’epoca elemento di spicco del clan Cava e poi dei Genovese, ma secondo alcuni testimoni e collaboratori pagò con la vita il tentativo di agire da solo. La sera del delitto, la vittima era seduta davanti ad un bar del serinese impegnato in una partita a carte con gli amici, quando i sicari lo raggiunsero e spararono numerosi colpi di pistola. Le indagini si concentrarono subito sulle attività della vittima e su presunti mandanti ed esecutori, tutti appartenenti al clan Genovese.

Moscatiello è atteso anche come testimone al maxi processo che si sta tenendo in questi giorni presso l’aula bunker di Poggioreale, contro il clan Cava, lo stesso che vede come protagonisti Luigi Viesto e Raffaele Spinello. Sono impegnati, per la difesa, gli avvocati Massimo Preziosi, Gaetano Aufiero, Dario Vannetiello, Alfonso Maria Chieffo e Gianfranco Iacobelli.

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