Il “podista dell’unità d’Italia”, rimasto vittima di un tentativo di appropriazione del suo carrello il 3 gennaio scorso da parte di un 30enne, descrive come realmente si sono svolti i fatti
Il prof. Michele Maddalena, durante il suo lungo cammino a piedi che lo sta portando ad attraversare tutta la nazione in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, fece tappa, il 3 gennaio scorso, ad Atripalda dove subì il tentato furto del suo carrello portabagagli. A distanza di qualche tempo, grazie alla segnalazione del consigliere comunale Raffaele La Sala che l’ha rintracciata su internet, si conosce la versione dei fatti fornita dallo stesso prof. Maddalena pubblicata sul portale FreeVillage. Una lettera, scritta dal malcapitato “podista”, in risposta ad alcune versioni, evidentemente ritenute non aderenti alla realtà dei fatti, che sono circolate su internet.
Il professore sostiene che ad intervenire tempestivamente fu il vice del Comandante della Polizia Municipale, il maresciallo Sabino Picone, del quale non ha mai saputo il nome, ma racconta, soprattutto, del commovente incontro con il giovane ladro, Luca, delle difficoltà, delle debolezze e dei problemi di quel giovane, subito perdonato. Ci dice che lo ha abbracciato con tutte le sue forze, che gli ha augurato ogni bene. Il professore ci dice anche che ha preso a cuore la sua dolorosa vicenda, che ne parlerà col sindaco di Atripalda affinché si attivi per aiutarlo.
Ecco il testo della lettera scritta dal prof. Michele Maddalena:
Carissimo Mario,
ho letto con la consueta attenzione la notizia del tentato - forse è meglio dire: non riuscito - furto, di cui sono stato involontario protagonista. Per l'occasione, innanzi tutto mi sia consentito esprimere il mio plauso alla Polizia Municipale di Atripalda. E' stato un vigile a sventare il furto ed a bloccare il "ladro". Al termine della vicenda, non ha voluto darmi il suo nome, pur essendo presente anch'egli nella caserma dei carabinieri di Atripalda. I carabinieri sono intervenuti in seguito alla chiamata del comandante della Polizia Municipale. In caserma, ho avuto modo di parlare con Luca. Ha chiesto di porgermi le sue scuse ed io le ho accettate senza riserve. Ho chiesto al maresciallo di lasciarmi da solo con lui ed abbiamo parlato. Luca è un debole. Da poco uscito dal carcere per droga. E' succube di un tizio di Atripalda, noto alle forze dell'ordine, che lo taglieggia. Vorrebbe uscire da questa spirale perversa, ma non ha il necessario carattere. Sarà processato per direttissima e sicuramente condannato. Andrà in carcere perché recidivo. Sostanzialmente non è un cattivo, ma è un debole, un succube. Servirà il carcere? Sono certo che no. Ci siamo abbracciati, l'ho abbracciato come un figlio. Per quanto è nelle mie possibilità, chiederò al sindaco di Atripalda di interessarsi di Luca. Ha solo bisogno di calore e di un lavoro. Mi ha detto che sa fare il pizzaiolo. Una cosa è certa: non va abbandonato. Adesso vengo alla dinamica del furto. Sono arrivato in piazza Umberto, di Atripalda, alle 15.00 in punto. Sono atteso dal gen. Pellegrino Modugno, presidente dell'Unuci Avellino, dal presidente del Rotary club di Avellino, dott. Domenico Fioretti, e dal comandante della P.M. di Atripalda, accompagnato dal vigile che, poi, sventerà il furto. Dopo la breve cerimonia al Monumento ai Caduti, ci siamo recati nel vicino bar dove, a causa del freddo pungente (il termometro era fermo su 5°), decido di prendere una cioccolata calda. Avevo appena sorbito la bevanda che nel bar piomba il vigile, con Luca al suo fianco. Il giovane (30 anni) appare chiaramente disorientato e non oppone grande resistenza. Nessuno dei presenti aveva realizzato cosa fosse accaduto. Mi accorgo che il carrello con la valigia non è al suo posto, dove l'avevo lasciato. E' il comandante della PM che mi indirizza ad una vicina aiuola, dove vedo il carrello rivoltato e la valigia semiaperta. Il resto è avvento in caserma. Mi lascia perplesso solo una cosa: chi ha divulgato la notizia? Non ha reso un bel servizio all'immagine della città di Atripalda e ai suoi cittadini tutti.
Michele
Commenti
***
NdD - Anche se il numero di telefono del prof. Maddalena è stato già pubblicato su internet, la sua diffusione da parte nostra costituirebbe comunque violazione della privacy. La redazione si preoccuperà quanto prima di contattare il prof. Maddalena per ottenere l'autorizzazion e alla pubblicazione.