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Ambulante vendeva privo di licenza e assicurazione

L’uomo, un 44enne di Napoli, è stato denunciato, il mezzo è stato sequestrato. Ad Alvanite i militi hanno sequestrato altre auto prive di assicurazioni

Il contrasto all’illegalità e la tutela della sicurezza s’intensificano sempre di più attraverso l’operato degli uomini della stazione dei carabinieri di Atripalda che hanno operato duri colpi contro l’abusivismo commerciale e contro il fenomeno delle auto che circolano prive di contrassegno assicurativo. Giovedì scorso è caduto nella rete un ambulante 44enne del napoletano, frequentatore delle nostre strade con il suo automezzo carico di frutta e verdure. Giunto in città, i militi lo hanno fermato per un controllo e l’uomo ha mostrato il contrassegno assicurativo e il relativo contratto con la patente di guida. I militi, però, hanno subito notato che il contrassegno consisteva in una copia abilmente contraffatta. La conferma è arrivata dalla centrale operativa della Compagnia di Avellino. Inoltre, era privo della regolare licenza per la vendita in città e pertanto è stato pesantemente multato dai carabinieri i quali gli hanno anche sequestrato l’autocarro, condotto via da un carro attrezzi. Lo stesso mezzo ha lavorato anche nel fine settimana, nel tratto di strada compreso tra via Tufarole e contrada Alvanite, dove i militi hanno sequestrato due autovetture prive di assicurazione. I carabinieri hanno decretato il fermo delle auto mentre si trovavano nel parcheggio. Uno dei proprietari ha anche cercato in tutti i modi di giustificarsi con gli uomini dell’arma, ma inutilmente: le vetture sono state portate via in tutta fretta sotto lo sguardo di alcuni condomini. Nella serata di lunedì scorso, invece, è stato fermato un senegalese con dei borsoni colmi di vestiti e accessori contraffatti. La merce è stata sequestrata e consegnata al Comando dei vigili urbani di Atripalda per consegnarla ad associazioni benefiche. Il senegalese è stato multato e denunciato.

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Commenti  

 
#1 non so che dire 2011-04-14 21:19
caro Aldo per fortuna che ad Atripalda ci sono i cararmba, altrimenti staremmo peggio dei beduini.