La Polizia lo ha sorpreso in un bar di Atripalda dove l'uomo aveva dato appuntamento alla vittima
Un inquietante tentativo di estorsione ai danni di un giovane e onesto operaio irpino. La polizia arresta il colpevole. L'uomo contattato sul proprio cellulare da una persona che simulando una cadenza dialettale siciliana, dopo aver dimostrato di conoscere le sue abitudini e la composizione del suo nucleo familiare; quindi il fatto che era padre di una bambina in tenera età, minaccia pesantemente il malcapitato riferendo che avrebbe ammazzato la moglie e la figlia se non avesse assecondato le sue richieste estorsive, ossia se non gli avesse consegnato 5000 euro in contanti.
Questa l’odiosa e inquietante minaccia utilizzata dal malvivente per indurre la vittima ad assecondare la sua scellerata pretesa: ”prepara cinquemilaeuro altrimenti tagliamo la testa a tua moglie e tua figlia”. Il malcapitato non si perde d’animo e si affida alla squadra mobile della Questura di Avellino che dopo due giorni di serrate indagini arresta l’autore all’interno di un bar di Atripalda, dove l’estorto aveva depositato così come imposto dal malvivente una busta contenete il denaro richiesto sotto una tavoletta rotante del water. All’uscita dal bagno l’estorsore viene prontamente bloccato da personale della squadra mobile tra l’incredulità e la ovvia sorpresa degli avventori che appreso il motivo dell’intervento plaudono all’operato della Polizia. Il malvivente, già conosciuto alle Forze dell’Ordine, nel ritirare i soldi, ossia una parte della somma richiesta, all’uscita del bagno riservato ai portatori di handicap, si trova però il responsabile della sezione criminalità organizzata che aveva opportunamente isolato l’intera zona e piantonato ogni possibile via di fuga. Ammanettato viene trovato in possesso della somma versata dall’estorto. Condotto in Questura l’arrestato che si identifica per PIANO Daniele nato a Battipaglia (SA) il 24/10/1981 domiciliato in Avellino, oltre ad ammettere le sue responsabilità riferisce di essere un emissario del clan camorristico Schiavone da Casal Di Principe versione, ritenuta poco credibile ma comunque al vaglio della Polizia.
L’indagine viene egregiamente e puntualmente coordinata dal P.M. Dott. Elia Taddeo della Procura della Repubblica di Avellino diretta dal Proc. Dr. Angelo Di Popolo.