L’uomo si è accasciato a terra mentre camminava col suo cane: sembra infarto, ma non si esclude un investimento

Ha avvertito un malore mentre camminava insieme al suo cane lungo la rampa di accesso alla Variante SS. 7 bis all’altezza del cimitero ed è morto fra le braccia dei soccorritori che hanno tentato un disperato massaggio cardiaco: Antonio Fuso, 80 anni, meglio noto come «l’uomo con la capretta”, è spirato intorno alle 11:00 di questa mattina. A giudicare dal colore pallido del volto, l’ipotesi più probabile appare quella dell’infarto, almeno a detta dei medici del 118 intervenuti tempestivamente e dei testimoni, ma i Carabinieri, giunti immediatamente sul posto guidati dal maresciallo Sullutrone, non escludono, seppure in via teorica, l’ipotesi dell’investimento, considerato soprattutto che il cane pare abbia riportato la frattura delle zampe posteriori. I primi automobilisti in transito hanno notato l’uomo prima accasciato sul guardrail e successivamente cadere a terra. Il massaggio cardiaco non ha dato i risultati sperati e per l’80enne non c’è stato nulla da fare. Sul posto, successivamente, è giunto il medico legale, dott. Piciocchi, che non si sarebbe sbilanciato sulle cause del decesso, autorizzando, tuttavia, il trasferimento del corpo nella camera mortuaria del cimitero. Sul posto sono giunti anche il comandante dei Vigili Urbani, Parziale e l’agente Di Rito.

Ad Atripalda Antonio Fuso, residente in via Pianodardine 24, nei pressi del cimitero, era molto conosciuto soprattutto dai frequentatori di Piazza Umberto I dove l’80enne amava passeggiare con una capretta bianca al guinzaglio.