Per un 34enne ed un 35enne sono arrivate le conferme delle pene da scontare in carcere
Dopo due anni dal reato si sono aperte le porte del carcere per un 35enne di Atripalda, vista la sentenza definitiva di un anno, 9 mesi e 6 giorni per spaccio di stupefacenti. L’uomo D.R., classe 1976, il 18 novembre del 2009 fu fermato, nei pressi di un bar in Via Aversa con l’accusa di spaccio, dai carabinieri di Atripalda, che lo avevano seguito tutto il giorno.
Quel pomeriggio il 35enne si era recato a Cesinali da alcuni conoscenti, poi diede appuntamento ad un giovane operaio nel bar dove gli avrebbe fornito la droga. Il pregiudicato si presentò nel locale come aveva promesso e all’uscita consegnò una bustina contenente la sostanza stupefacente. I militi, che seguirono tutta la scena fermarono prima il cliente, che confermò di aver acquistato la droga dall’uomo che venne fermato subito dopo. Addosso e nell’auto parcheggiata di fronte agli uffici della Posta non furono rinvenute altre dosi pronte per lo spaccio, ma colto in flagranza di reato, fu accompagnato prima in caserma ad Atripalda e poi al carcere di Bellizzi Irpino, dove fu convalidato l’arresto per spaccio. Dopo alcune settimane di custodia in carcere, il giudice accolse il ricorso dei legali e concesse gli arresti domiciliari prima e la libertà vigilata dopo, però non ad Atripalda, ma presso un altro domicilio. E proprio a Cesinali i carabinieri di Atripalda giovedì scorso lo hanno raggiunto con un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Avellino, perché la sentenza ormai è diventata definitiva. Il giudice infatti lo ha condannato a scontare il resto della pena: 1 anno, 9 mesi e 6 giorni in carcere per il reato di spaccio di sostanze stupefacenti, anche perché nei mesi in cui era in regime di libertà vigilata, sarebbe stato notato diverse volte dai carabinieri in compagnia di altri pregiudicati.
I carabinieri dopo la notifica hanno accompagnato D.R. presso la Casa circondariale di Bellizzi Irpino insieme ad un altro giovane 34enne di Cercola, residente ad Avellino e condannato definitivamente per diversi reati per furto. L’uomo, un giovane imprenditore fermato più volte dai militi deve scontare una pena residua di un anno, determinata dalla somma di più pene concorrenti. Già fu fermato qualche settimana fa, sempre dai carabinieri di Atripalda con l’accusa di reato ambientale. Infatti,in compagnia di un operaio, era a bordo di un furgoncino pieno di materiale ferroso senza alcuna autorizzazione destinato ad un rivenditore. L’imprenditore si giustificò dicendo che il ferro era stato raccolto in un cantiere in disuso, ora attende in cella l’esito del nuovo processo.
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