L’ultima vittima è un giovane di Sant’Antioco, che aspetta da mesi un iPhone già pagato. Ma in città il truffatore non si vede da mesi, sa che qualcuno lo cerca
Possiamo dire che ha unito l’Italia proprio nell’anno del 150° anniversario, da vero patriottico, visto che ha raggirato italiani residenti in Piemonte, Sicilia, Veneto e in Sardegna. Il 26enne atripaldese, definito dagli inquirenti “il Principe” della truffe online, ha colpito ancora ai danni di un giovane residente a Sant’Antioco, vicino Carbonia. Il malcapitato, dopo aver atteso a lungo l’arrivo del telefonino, ha sporto la denuncia ai Carabinieri del paese sardo, con l’accusa di truffa. Secondo le indagini effettuate dai militari della compagnia di Carbonia, dopo aver messo in vendita su e-bay un iPhone di ultima generazione e ricevuto il pagamento, non avrebbe provveduto ad effettuare la spedizione.
Il record delle truffe si allunga giorno dopo giorno e sembra che da ogni angolo della penisola stiano per arrivare nuove notifiche da parte dei carabinieri e della polizia postale, pare sia già pronto un provvedimento ad hoc per provare a fermarlo. Oramai il giovanotto è noto a tutte le forze dell’ordine, ma sembra che abbia colpito, non solo in tutta Italia, ma anche oltre i confini nazionali e addirittura oltre oceano. Alcuni conoscenti confermano che non si vede più in giro per Atripalda e, almeno dal mese di agosto, sembra sparito nel nulla. Non è escluso che abbia cambiato domicilio proprio per “smarcarsi” da quanti lo cercano. Il cerchio sembra si sia stringendo e molti dei truffati hanno anche fatto una capatina in città nel vano tentativo di recuperare i soldi versati sulle carte postepay intestate al 26enne atripaldese.
Qualcuno ha chiesto anche notizie direttamente alle poste di Atripalda, ma è da tempo che non lo vedono più, visto che i pacchi non li spedisce. Altri hanno provato a denunciarlo per chiedere al giudice di impedirgli di poter “esercitare” sul web impunemente, ma anche nel tentativo di chiedere alle poste e alle banche di non assegnargli nuove carte di credito prepagate, che sono lo strumento per incassare i soldi. Il meccanismo è semplice: il 26enne preleva il denaro direttamente dai Postamat, evitando di presentarsi allo sportello dove potrebbero fermarlo. Purtroppo la giurisprudenza non è al passo con le truffe on line e ciò permette a chi li mette in atto, di agire senza ricorrere in sanzioni immediate. Ma le oltre cento denunce collezionate in poco meno di cinque anni un giorno da qualche parte in tribunale dovranno pur arrivare e solo allora “il Principe” dovrà rispondere delle sue azioni.