Domenica, 29 Dic 24

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Costringevano immigrati ad acquistare sim card telefoniche delle Poste: nove dipendenti agli arresti domiciliari, uno è atripaldese

La Procura di Napoli ha aperto un’inchiesta dopo le segnalazioni di alcuni extracomunitari che si sentivano obbligati all’acquisto delle schede in cambio della lavorazione della pratica per il permesso di soggiorno

L'accusa è di concussione in concorso

“Vuoi il permesso di soggiorno? Devi comprare la sim card delle Poste in cambio di una attenzione sulla trasmissione della pratica” Così, secondo l’accusa, alcuni dipendenti delle Poste costringevano gli stranieri in un ufficio postale di Napoli a superare l’ostacolo delle pratiche per il rilascio del permesso di soggiorno. Le stesse pratiche di fatto venivano accettate solo se i cittadini extracomunitari acquistavano sim card di Poste Mobile. Sono nove i dipendenti di Poste italiane, che secondo la Procura di Napoli abusavano della propria posizione, nei loro confronti sono stati eseguite nove ordinanze di custodia cautelare per concorso in concussione, tra questi ci sono tre irpini, un uomo residente ad Avellino, una donna di San Sossio Baronia ed un 47enne di Atripalda, tutti finiti ai domiciliari in attesa di nuovi provvedimenti da parte della Procura di Napoli.

I provvedimenti sono stati emessi a seguito di un’articolata attività di indagini diretta dalla sezione Reati contro la Pubblica amministrazione della Procura della Repubblica di Napoli. Le indagini, spiega - il Procuratore della Repubblica, Giovandomenico Lepore -, sono scaturite da più segnalazioni di cittadini extracomunitari che lamentavano, dopo essersi presentati a un ufficio postale napoletano per effettuare la trasmissione della documentazione relativa alle pratiche per il rilascio del permesso di soggiorno, di essere stati costretti al contestuale acquisto di sim card dell’operatore di telefonia Poste Mobile quale condizione insuperabile per poter usufruire del servizio postale richiesto. Dagli accertamenti disposti dalla Procura - spiega ancora Lepore -, è emerso che più dipendenti addetti agli sportelli avevano effettivamente condizionato l’accettazione della pratica all’acquisto del prodotto Poste Mobile. Le indagini si sono sviluppate proficuamente anche grazie alla collaborazione fornita dalle strutture di sicurezza di Poste Italiane SpA al fine di pervenire alla compiuta identificazione degli autori degli illeciti”.

Tra i nove dipendenti fermati c’è anche un atripaldese, che secondo l’accusa sarebbe stato coinvolto nell’inchiesta da una denuncia quando era dipendente di un ufficio di Napoli, per aver “promosso” l’acquisto della scheda telefonica. Il reato è in concorso, visto che tutti chiedevano agli stranieri di acquistare la sim card promossa dalla Poste, la stessa che comunque oggi è ancora ben visibile davanti ad ogni sportello postale, insieme a telefonini, merce da cartolibreria, gratta e vinci, almanacchi, calendari, giocattoli ed altri prodotti. C’è incredulità proprio tra gli stessi dipendenti delle Poste Italiane e tra i colleghi atripaldesi dei tre irpini finiti ai domiciliari, visto le accuse contestate, quale sarebbe stato il vantaggio per l’impiegato? I sindacati sono già sul piede di guerra pronti a difendere i colleghi finiti nel mirino della Procura di Napoli.

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