L’uomo accusato di chiedere il “pizzo” sulla pubblicità è stato trasferito a Bellizzi perché sorpreso a intrattenersi con estranei al suo nucleo familiare
Nel pomeriggio di ieri i militari della Compagnia di Avellino hanno di nuovo tratto in arresto il 37enne atripaldese già sottoposto a misura cautelare ai domiciliari per il reato di tentata estorsione. L’ordinanza emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Avellino nasce da una nuova comunicazione di notizia di reato inoltrata proprio dagli stessi militari operanti, i quali hanno potuto accertare come l’indagato, in varie e ripetute occasioni, avesse trasgredito alle prescrizioni concernenti il divieto di comunicare con persone diverse da quelle che con lui coabitano. L’arrestato è stato così accompagnato alla Casa Circondariale di Avellino – Bellizzi Irpino, a disposizione dell’autorità giudiziaria mandante.
L’uomo fu tratto in arresto il 27 gennaio scorso dai militari della Compagnia Carabinieri di Avellino dopo che le attività investigative condotte dirette dalla Procura della Repubblica di Avellino avevano evidenziato la chiara reità dell’uomo in ordine al reato di tentata estorsione continuata. In pratica, l’attività investigativa aveva dimostrato che l’arrestato, con più azioni esecutive d’un medesimo disegno criminoso e in tempi e località differenti, aveva cercato di pretendere il pizzo da una giovanissima pubblicitaria, anch’ella di Atripalda, a mo’ di tributo per poter poi effettuare liberamente la distribuzione delle sue brochure pubblicitarie. È stato così che, concordando con le determinazioni dei carabinieri, anche i magistrati della Procura e i giudici del Tribunale hanno deciso di emettere un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti dell’uomo, già pregiudicato e ora gravemente indiziato anche del reato di estorsione.