Il rogo di questa mattina è costato caro ai proprietari del fondo e il figlio
Nella mattinata di oggi, 6 marzo 2012, a seguito di una segnalazione anonima pervenuta al 112 del Comando provinciale dei Carabinieri di Avellino, che informava d’un incendio di materiale pericoloso, i militari della stazione di Atripalda si recavano in quella via provinciale Cerzete, presso un fondo agricolo privato ivi ubicato, constatando la presenza di un 26enne di Avellino intento a incendiare rifiuti speciali composti da pannelli in legno truciolato e non, in parte verniciati (quindi pericolosi), materiale legnoso, sfalci di potatura e da un modesto cumulo di materiali provenienti da demolizioni edili.
Sul posto giungeva subito un 65enne di Avellino, marito della proprietaria del fondo, che veniva subito identificato come il committente del trasporto e del successivo smaltimento di quei rifiuti, provenienti tra l’altro da alcuni lavori di ristrutturazione effettuati nell’azienda di proprietà del figlio.
I successivi accertamenti permettevano altresì di appurare come l’autocarro utilizzato dal 26enne per il trasporto dei rifiuti fosse proprio intestato a quella azienda atripaldese, per la quale lo stesso giovane espleta regolare attività lavorativa in qualità di operaio.
Sul posto si faceva subito intervenire il personale dei Vigili del fuoco di Avellino per spegnere le fiamme (attese le vaste proporzioni dei rifiuti in combustione), nonché personale dell’Arpac di Avellino, che accertava la natura speciale dei citati rifiuti (riservandosi ulteriori indagini merceologiche per verificare che non siano pure del tipo pericoloso, visto che erano ancora in corso residui di combustione che non consentivano il campionamento dei rifiuti).
A seguito degli accertamenti, l’autocarro usato per il trasporto dei rifiuti veniva sottoposto a sequestro assieme all’area di terreno interessato (per complessivi 120 mq) e ai circa 6 mc. di rifiuti. Intanto i tre soggetti citati sono stati tutti deferiti in stato di libertà alla Procura della repubblica presso il tribunale di Avellino poiché ritenuti responsabili, in concorso tra loro, del reato di cui all’art. 256 d.lgv. 152/2006, cioè smaltimento illecito di rifiuti speciali.