Sabato, 28 Dic 24

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Tonino Cresta ha scelto di morire, shock e dolore

Grafico e musicista, il 36enne era caduto in depressione per non essere riuscito a realizzare il suo sogno: una sala d’incisione

Antonio Cresta

I familiari, gli amici più stretti e i conoscenti si interrogano ancora sul gesto estremo che ha posto fine all’esistenza del 36enne Antonio Cresta, giovane molto noto in città, anche per via delle sue molteplici attività nel campo dello spettacolo e della grafica. La notizia della sua improvvisa scomparsa ha scatenato un via vai di amici e conoscenti presso l’abitazione di Contrada Novesoldi, dove venerdì è stato ritrovato il suo corpo senza vita. A trovare Antonio, impiccato ad una ringhiera che porta dalla cucina alla mansarda, è stata proprio la compagna al rientro dal lavoro. La donna ha chiamato i soccorritori, ma una volta giunti sul posto hanno solo potuto constatare l’avvenuto decesso. Successivamente sono arrivati anche i Carabinieri della Stazione di Atripalda, al comando del maresciallo Costantino Cucciniello. Secondo la ricostruzione dell’accaduto, il 36enne avrebbe parlato a telefono con la ragazza intorno alle 11 di venerdì, poi ha preso una sua foto e l’ha messa a terra accompagnata da un biglietto, in cui la salutava con poche righe scusandosi per il gesto, per l’impossibilità di andare avanti. Mentre preparava la scena del suicidio, ha anche messo un cd nello stereo con le canzoni più amate dalla coppia. Secondo gli inquirenti Cresta si sarebbe impiccato intorno a mezzogiorno. Ultimamente lavorava nel campo della serigrafia, ma in passato si è occupato di organizzazioni di eventi musicali e spettacoli. Negli ultimi mesi aveva cercato di aprire una attività in proprio, una sala di incisioni, nel tentativo di realizzare un sogno, ma sembra che abbia trovato più di una difficoltà a reperire i finanziamenti necessari per l’apertura del locale. Aveva già individuato il posto per aprire l’esercizio e chiesto i preventivi per gli strumenti necessari, contattando diversi gruppi musicali e vecchi amici per mettere in piedi il progetto, tutto suo. Secondo gli inquirenti, proprio le difficoltà incontrate l’avrebbero portato verso una profonda depressione, che a detta di alcuni amici stretti non avrebbe in alcun modo manifestato. La salma è stata esaminata del medico legale, la dottoressa Carmen Sementa, che ha accertato e confermato che si è trattato di suicidio. Successivamente è stata affidata ai familiari per il funerale che si è svolto sabato pomeriggio presso la Chiesa di Sant’Ippolisto. Don Enzo De Stefano, che ha celebrato la funzione funebre, ha voluto ricordare ai presenti, ma anche a chi non c’era, che la scomparsa di Antonio è una colpa che va divisa, perché non capita in tempo, in una società che va sempre di fretta e trascura l’essenziale. Sui social network come Facebook sono partiti i commenti e sono state postate le foto che lo ritraevano spensierato e sorridente con gli amici e con la sua ragazza, increduli per quanto accaduto, soprattutto per l’estremo gesto, di un uomo che amava profondamente la vita e che aveva dei sogni da condividere con quell’amore che l’aveva reso felice.

***

Ad Antonio

Il suicidio dimostra che ci sono nella vita mali più grandi della morte. Questo lo diceva un celebre pensatore e ora non posso che immaginare quale male, quale assurdo male ti abbia portato via da noi, per sempre.

Mi ricordo di quando ti ho conosciuto al liceo. Tu eri il capo d'istituto, il ragazzo più in vista della scuola e l'idolo incontrastato di tutte le ragazzine.  Per me fu un onore conoscerti, io ero un timidissimo ragazzo che non sapeva nulla di donne e della vita in genere. Passare del tempo al tuo fianco mi fece crescere molto, ho imparato più cose trascorrendo pomeriggi interi a casa tua che su quegli stramaledetti libri di scuola. Eri il mio libro preferito. E poi la musica, la tua eterna passione, il gruppo con Paolo e gli altri, le prove, i concerti in giro per la provincia. E i sogni. Già i sogni. Sognavi di diventare un cantante famoso, uno di quelli con carisma, uno di quelli a cui la gente s'ispira, uno che ha qualcosa di diverso da dire, uno che pensa. Anche tu eri un pensatore.

Quanti anni, quanti ricordi...

Da adesso in poi non avrò più tuoi ricordi, ricordi recenti: di giornate passate insieme, di concerti, di partite allo stadio, di discorsi interminabili, di litigate, di gesti, di sorrisi, niente di niente.

Perché non ci sei più.

Questo è il male peggiore, per chi resta.

Il tuo amico

Giuseppe

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