A partire dallo scorso 14 febbraio, è in vigore l’obbligo, per i ciclomotori, di sostituire il contrassegno di identificazione
Prime sanzioni per i mezzi senza targa, infatti pochi ne parlano ma a partire dallo scorso 14 febbraio, è in vigore l’obbligo, per i ciclomotori, scooter, minicar e motoape di sostituire il contrassegno di identificazione con la targa e il certificato di idoneità con quello di circolazione. Nei giorni scorsi, in seguito a controlli di polizia stradale e dei carabinieri, sono scattate le prime multe a carico di conducenti di ciclomotori e di minicar che non hanno provveduto ad effettuare la richiesta installazione della targa.
Il primo a farne le spese, un pensionato residente ad Atripalda a bordo di una motoape fermato per dei controlli. L’anziano, che stava transitando sulla variante, non era a conoscenza delle nuove disposizioni previste dal Decreto Ministeriale, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 76 del 2 aprile 2011. Non sapeva di rischiare una sanzione minima di € 389 ad un massimo di € 1.559.
Il contrassegno di circolazione, più noto come targhino, e il certificato d'idoneità tecnica vanno sostituiti, come previsto un anno e mezzo fa dalla riforma del Codice della strada legge 120/10, con una vera e propria targa e un certificato di circolazione, abbinati univocamente al veicolo. Finisce quindi l'era dei ciclomotori "non targati", cioè su cui chiunque, anche un malintenzionato ed un ladro, potevano apporre il proprio targhino personale. La ritargatura mette fine anche al doppio regime instaurato dal 14 luglio 2006, quando per tutti i nuovi ciclomotori è stata introdotta l'immatricolazione, si registra l'abbinamento veicolo-proprietario, ottenendo il certificato di circolazione, che, oltre alle caratteristiche tecniche del mezzo previste dal vecchio documento, riporta il numero di targa e le generalità dell'intestatario e una targa di nuovo tipo più grande e leggibile (quadrata anziché esagonale), che può essere rimossa solo in caso di rivendita o di demolizione e non può mai essere abbinata a più di un mezzo. Il nuovo sistema dà più sicurezza, sia sui furti e sul conseguente riciclaggio sia sull'individuazione del proprietario, che ha tutti i diritti sul veicolo, ma è pure responsabile, ad esempio, su bollo, incidenti e corretta demolizione. Tutto ciò a prezzo di qualche adempimento in più, sgradito soprattutto a chi approfittava del regime blando per compravendite disinvolte, abbandoni in strada o in qualche discarica del mezzo a fine vita. Per ottenere la ritargatura in tempo reale, si va alla Motorizzazione o in un'Agenzia ad essa connessa telematicamente. Va compilato un modulo di richiesta dei nuovi documenti, in cui ci si dichiara proprietari del veicolo e si autocertifica la residenza. Bisogna allegare il certificato di idoneità tecnica e le ricevute dei relativi versamenti di circa 50 euro.