Il suicidio dell’agente di Polizia, avvenuto nel primo pomeriggio di ieri, ha seminato sconcerto e dolore in tutta la città. In tanti lo conoscevano come una persona sempre gentile e discreta, dedita al lavoro e alla famiglia

Atripalda si è risvegliata sotto shock. La tragica morte di Sabino Titomanlio, avvenuta nel pomeriggio di ieri in un boschetto nella riserva Sorbo Serpico, ha sconvolto tantissime persone e da stamani in città non si parla d’altro. Il 49enne agente di Polizia era conosciuto da tutti per la sua gentilezza, la sua sensibilità e la sua riservatezza, un uomo che aveva dedicato la vita al lavoro, svolto per molti anni a Milano prima di essere trasferito ad Avellino, alla moglie Sandra e ai due figli adolescenti. Così come la sua famiglia è altrettanto conosciuta e stimata, il compianto papà Antonio, la mamma Mafalda, il fratello Alfonso e la sorella Patrizia, ai quali tutti oggi si stringono in un forte abbraccio.

Il corpo di Sabino Titomanlio è stato ritrovato ieri sera intorno alle 19:30, senza vita, nella zona collinare situata oltre via San Gregorio, in una fitta boscaglia, lungo un sentiero impervio e quasi inaccessibile utilizzato dai contadini della zona. Ieri mattina il poliziotto, in congedo da circa un anno per ragioni salute in attesa di sottoporsi all’esame della Commissione medica, era passato in Questura a consegnare alcuni documenti, il computer portatile e, pare, a prendere la pistola di ordinanza, salutando con commozione alcuni colleghi d’ufficio. Da quel momento in poi di Sabino Titomanlio si sono perse le tracce e la moglie, non vedendolo rincasare all’ora di pranzo, ha avvertito i colleghi.

Diverse pattuglie di Polizia hanno subito cominciato a cercare la sua auto, un elicottero dei Carabinieri ed uno della Protezione civile si sono alzati in volo per perlustrare la zona di Montefredane, da dove, inizialmente, proveniva il segnale radio della cella telefonica a cui era agganciato il portatile del poliziotto. Poi, intorno alle 19:00, le ricerche si sono concentrate nella zona della riserva di Sorbo Serpico dove uno degli elicotteri aveva notato la sua auto, una Ford Fiesta grigia, parcheggiata lungo la stradina. Decine di volanti della Polizia hanno attraversato la città a sirene spiegate per dirigersi sulla collina. I primi agenti giunti sul posto hanno individuato l’auto notando che sul cruscotto vi erano due fogli, hanno sfondato il vetro e leggendone il contenuto hanno drammaticamente intuito che il collega aveva intenzione di suicidarsi.

Le ricerche si sono concentrate nella fitta boscaglia dove, a circa 800 metri, sul tracciato di una stradina ciottolosa, è stato ritrovato il corpo senza vita del poliziotto, suicidatosi con un colpo di pistola alla tempia. Uno shock per i colleghi che conoscevano Sabino per la sua bontà d’animo, per la sua onestà, per la sua riservatezza. Da un primo esame, sembra che la tragedia si sia consumata intorno alle 15:00, ma sarà l’esame esterno disposto dal medico legale Carmen Sementa a fornire dettagli più precisi.

Sul posto, oltre a tantissimi colleghi della Mobile, della Stradale e della Digos, anche i Carabinieri di Avellino, Atripalda e Salza Irpina, il questore Sergio Bracco, il suo vice Pasquale Picone, il sostituto procuratore Roberto Patscot, il sindaco Spagnuolo ed il suo predecessore Laurenzano, nelle vesti di medico di famiglia. Tutta la zona è stata subito interdetta a curiosi e giornalisti fino a quando, intorno alle 22:00, dopo i rilievi della Scientifica, con l’ausilio dei Vigili del fuoco, il corpo è stato trasferito nel carro funebre e trasportato alla Città ospedaliera.

Nella giornata di oggi è prevista l’autopsia esterna essendo le cause della morte già evidenti e c'è la conferma che i funerali sono previsti nella Chiesa del Carmine domenica alle ore 16:00.