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Choc e incredulità: si è tolto la vita Marco Moschella, il figlio dell’ex consigliere comunale Emilio

Il giovane aveva 20 anni, ieri sera si è lanciato dal terzo piano: è il quinto suicidio dall’inizio dell’anno. Domani pomeriggio i funerali

L'abitazione del ragazzo

Atripalda si è svegliata sotto choc per l’ennesima terribile tragedia. Marco Moschella, 20 anni, figlio dell’ex consigliere comunale Emilio Moschella e cugino dell’attuale consigliere comunale Vincenzo Moschella, si è suicidato ieri sera gettandosi dal balcone della casa di famiglia situata al terzo piano di un palazzo di via Pianodardine. Il ragazzo, a quanto pare, da qualche tempo dimostrava una forte insofferenza. Nella tarda serata di ieri, approfittando di un momento di assenza dei genitori da casa, ha deciso di togliersi la vita gettandosi nel vuoto da un’altezza di circa 10 metri.

La salma del ragazzo è stata trasferita all’obitorio dell’ospedale San Giuseppe Moscati di Avellino, come disposto dal sostituto procuratore di turno di Avellino, dott.ssa Maria Luisa Buono, per un esame esterno a cura del medico legale, dott.ssa Carmen Sementa e con ogni probabilità già nel pomeriggio il corpo sarà restituito ai familiari per la sepoltura.

I funerali si svolgeranno domani alle ore 11:00 nella chiesa del Carmine dopo che alle 10:30 la salma avra' lasciato la camera mortuaria del nosocomio avellinese.

Quello di Marco Moschella è il quinto suicidio dall’inizio dell’anno. Prima di lui hanno deciso di farla finita Salvatore Santitore, Giuseppe Panarello, Sabino Titomanlio e Tonino Cresta.

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Commenti  

 
#15 R.G.Mario 2013-01-06 09:06
Benchè non atripaldese di nascita lo sono di cuore, sono dispiaciuto della dipartita di Marco, le motivazioni possono essere tantissime, ma la maggior parte sono riconducibili al tessuto sociale in cui viviamo, all'indifferenz a di tutti verso tutti, me compreso, ci diciamo cristiani, ma per essere cristiani bisogna essere SAMARITANI, i problemi di ognuno dovrebbero essere problemi di tutti, come nelle prime comunità cristiane,oggi siamo come non dovremmo essere. Noi pensiamo alla nostra famiglia, al nostro lavoro, ai nostri problemi, alle nostre ansie, gli altri? E chi sono gli altri? Secondo CRISTO gli altri siamo NOI tutti. Guardiamoci intorno: - I genitori educano i figli, controllano i risultati della loro educazione, della loro vita scolastica, il loro inserirsi nella società,le loro ansie, prospettive, problematiche, come la società che li circonda reagisce all'inserimento dei nostri figli; però ci sono i figli degli altri, un tempo quando un adulto redaguiva un adolescente per i suoi comportamenti, se il genitore dell'adolescent e ne veniva a conoscenza ringraziava l'adulto, ai giorni nostri minimo che può capitare è l'invito a farsi i fatti propri. - Quando il vicino ha il viso scuro, ci diciamo avrà dormito male, ma potrebbe aver perso il lavoro, potebbe avere il figliolo che si buca o che si è separato dalla moglie: è vero che se cercate di indagare potreste essere considerato un impiccione, però è anche vero che se l'altro vi apre il suo cuore,potreste aiutarlo perchè vi è giunta voce che un'azienda cerca del personale; il figliolo che si buca può essere seguito gratuitamente da un psicologo di vostra conoscenza; se si sta separando dalla moglie cercate di fargli capire che deve interrogare se stesso, le sue scappatelle extraconiugali, il suo disinteresse alle problematiche familiari, la sua carriera innanzitutto, senza attizzare il fuoco, commiserandolo o dicendogli che la sua è una donna senza cuore. Insomma, dobbiamo smettere di pensare al MIO interesse,alla MIA famiglia, al MIO lavoro, alla MIA felicità, al MIO domani;-------- ma al NOSTRO interesse, alle NOSTRE famiglie, al NOSTRO lavoro, alla NOSTRA felicità, al NOSTRO domani. Se ci comporteremo diversamente da ieri, forse ci sarà qualche suicidio in meno, ma non rallegratevi, perchè anche quei pochi sono riconducibili a NOI. Un abbraccio a tutti gli Atripaldesi:
 
 
#14 cittadino offeso 2012-09-07 15:19
distanza siderale!!!!! me ne dolgo!!!!!! la grotta è profonda e oscura!!!!!
 
 
#13 Giacomo 2012-09-06 16:33
Mah, è possibile che io sia ancora nella grotta ad aspettare i lupi ... ma fuori non vedo certo delle aquile ...
La gara di qualunquismo cui siamo costretti ad assistere ci porta a parlare delle solite cose: Atripalda non è più quella di una volta, non c'è stata una riconversione culturale ..., c'è trasversalità nei suicidi, intendendo con questo che a suicidarsi sono tutti: i poveri cristi, i ricchi, i figli dei poveri cristi come i figli dei ricchi.
Caro "Cittadino Offeso", io rispetto moltissimo la tua indignazione e colgo in quello che dici una sola verità e cioè che Atripalda, che per varie generazioni si è retta su una solida impalcatura commerciale, oggi non è più nemmeno questo. E quindi? Può questa ragionevole constatazione farci temere di essere tutti dei potenziali suicidi? In tutti gli altri campi del sociale possiamo affermare che questa cittadina sia degenerata più di altre? Io non penso che sia così, e sono certo che, ahimè, Atripalda segua di pari passo ciò che accade in questo mondo globalizzato in cui i valori dell'amicizia, della famiglia, i valori religiosi, dell'amor proprio, il valore del sacrificio, della reciprocità siano tutti andati a farsi benedire.
Ad ogni suicidio accade in noi, inermi ma non indifferenti cittadini spettatori, solo tanta disperazione e rammarico profondissimo per non aver saputo intercettare, interpretare e bloccare l'istinto suicida del nostro amico o conoscente. Un senso di umana frustrazione che ci terrorizza più del dramma stesso, per il timore che quanto accade possa ripetersi anche nella nostra famiglia, tra i nostri amici. Dovremmo perciò esercitarci tutti insieme non a blaterare chiedendo alle istituzioni locali ciò che mai potranno darci, quanto ad essere enormemente più rigorosi con noi stessi, con la nostra famiglia, ad essere enormemente più esigenti con la società che ci circonda e con chi si propone di amministrarla. Umana disperazione quindi, che però non dovrà mai giustificare chi che come te, e perdonami per la durezza, pensa di liberarsi la coscienza sparando nel mucchio, dove ci sono anche gli indifferenti, come dici tu, ma dove la maggioranza è fatta di persone sensibili, oneste, leali e che, francamente, sono stanche di essere accomunate ai cialtroni che in un modo o in un altro, direttamente o indirettamente, sono collegati a queste tristissime morti.
 
 
#12 cittadino offeso 2012-09-05 15:26
perdonerete gli errori di battitura, ma il succo si intende.....
 
 
#11 cittadino offeso 2012-09-04 17:15
si continua a negare l'evidenza....s i vuol negare che Atripalda è un vulnus da cui da diversi anni non riesce ad uscire, avvinghiata com'è alla sua ipocrisia di base, una comunità che pensa ancora di essere attraente per le comunità circostanti, con tutte le amministrazione che si sono succedute negli ultimi 20 anni che non hanno saputo muovere un passo verso una riconversione culturale della città. Oggi il recinto è alto, chi è è dentro non ha occhi per vedere o finge, ma tutto intorno brucia, nell'attesa che il politico di turno sistemi i pochi affarucci personali che ancora può risolvere in tempi di crisi, in una provincia in cui tutto si muove secondo le direttive di De Mita. 5 morti quel'anno, e l'anno scorso, la trasversalità sociale delle vittime denota la scarsa attenzione che i cittadini hanno per questi tristi accadimenti, altrimenti ci si allarmerebbe tutti insieme, si costituirebbe un fronte unico rispetto al futuro di atripalda , delle generzioni che verranno e a cui lasceremo solo un vago ricordo di ciò che realmente ha saputo essere atripalda.
La media di suicidi, ribadisco, è tra le più alte d'europa rispetto al numero di abitanti, e allora non si può biecamente sostenere che non è un problema collettivo a cui siamo chiati a rispondere in modo efficace e no con cazzate come quelle che ho letto sopra, perchè qui si fa sempre lo stesso erroe, si scambia il problema generale per il problema personale...... MArco abita in ogni casa di Atripalda, è ogni giovane che incontriamo ..... io non sono stato violento, sono stato sincero ed ho fotografato la realtà, giacomo forse è ancora nella grotta , ma quando il fuoco si spegnerà i lupi torneranno a fargli visita........l 'unica vera violenza è l'indifferenza! !!!!!!!! Atripalda muore e le pistole fumanti sono in mano a tutti noi!!!!!!!!!!
 
 
#10 anonimo 2012-08-31 11:26
Dispiace essere fraintesi, sono d'accordo che questa società è davvero marcia!!! Voi ke proponete? Io ho fatto delle pressupposizion i ed ho detto la mia con il dovuto garbo.CiaO
 
 
#9 silvia 2012-08-30 12:51
Cosa dire???
Non c'è niente da poter communicare tranne che ogni persona è responsabile per l'indifferenza che ormai ci avvolge, L'amore e la compassione che dovrebbe circondarci e fare parte della nostra vita sono state sostituite dalla freddezza e la non curanza, pensare sempre c'è non va poi cosi male per non vedere la realtà perchè la realtà ci fa prendere coscienza e quindi ci obbliga ad agire...siamo ormai un' umanità pigra, vuota distratta...e chi paga???
I nostri figli, i nostri giovani...il nostro futuro.

Tanti ricordi di Marco da piccolo mi vengono in mente.
Un bambino, dolce, sensibile mai uno schiaffo ad un altro bambini, curioso e temerario. Le volte che si è addormentato sul mio divano, oppure mangiato con i miei figli, oppure saltava dal letto ed io mi arrabbiavo perchè gli dicevo che era pericoloso.
Voglio raccontare queste cose in modo che possiate capire che queste cose sembrano tanto lontano da noi ma in effetti non lo sono. In qualsiasi momento l'incubo puoi abbattersi
su chiunque.
Invito tutti a tenere gli occhi ben aperti e fare davvero qualcosa per tutti coloro che avvertino un disagio sociale, a volte anche un abbraccio un pò di affetto disinteressato puoi fare la differenza.
Per Marco è troppo tradi, ma sono sicuro che lui vorebbe che il suo gesto in qualche modo scuoti tutti noi ed ogni volta che daremo un pò di aiuto oppure faremo un gesto di compassione, sono sicuro che lo faremo a Marco e che lui sorriderà.

Bless you Marco.
 
 
#8 una mamma 2012-08-29 15:06
Sento il bisogno di rispondere e approvare il commento del cittadino offeso. Questo dramma non ha bisogno di commenti e di falsi moralisti ma di tanto rispetto per il dolore di mamma RITA papa' EMILIO e del fratello VINCENZO. Siamo tutti certi che ogni giorno riusciamo ad essere dei buoni genitori, dei buoni fratelli, dei buoni parenti, amici sinceri e cittadini da imitare? Riflettiamo tutti e impegniamoci seriamente a cambiare, invece di criticare e di puntare il dito cerchiamo di fare un esame di coscienza e ad attivarci affinche' l'assenza di MARCO sia una presenza viva.
 
 
#7 Giacomo 2012-08-29 12:19
Mi spiace per "Cittadino offeso", ma a me sembra che l'unico intervento "violento" lo abbia fatto lui. Non conosco i latori delle note incriminate, ma appare in esse solo molta, legittima, preoccupazione. E non c'è nulla di retorico o ipocrita nel richiamare l'esistenza di strutture, di gente disponibile ad aiutare, così come non c'è niente di ipocrita o qualunquista nell'affermare che il suicidio, ahimè, non risolve i problemi, se non quello di far cessare una sofferenza che sempre più, purtroppo, appare insopportabile. Certo, il numero di persone che in questi ultimi anni si sono tolte la vita deve indurre tutti noi a fare una seria riflessione, e che non deve portare al solito mea culpa liberatorio e, quello si, ipocrita, quanto piuttosto all'individuazi one di quei problemi, se ci sono, che uniscono queste tragedie e all'individuazi one di strutture, se ci sono, preposte al dialogo con le famiglie dove esiste questa drammatica sofferenza.
All'amico, che a sua volta ha fatto uso di quell'anonimato che tanto stigmatizza, direi che non c'è nulla di male a restare anonimi se il contributo che si offre, specialmente in queste occasioni, è spontaneo, civile e dettato dal cuore. Come a me è sembrato.
 
 
#6 cittadino offeso 2012-08-28 18:57
quanta poca pietà hanno gli atripaldesi, e mi riferisco in particolar modo ai commenti di "errico" e " anonimo".....VE RGOGNATEVI, siete voi da ricovero presso l'ambulatorio di salute mentale...la realtà è che a voi atripaldesi siete diventati come la città stessa appare all'esterno :uno schifo! avete solo cercato di INDOVINARE le cause del gesto per placare le vostre coscienze marce, esorcizzate la morte altrui nella speranza che ciò non accada a voi stessi...5 suicidi in un anno dovrebbe spingere una comunità sana a riflettere sui reali motivi di questi gesti. Atripalda è finita perchè sono finiti gli atripaldesi, di cuore, solo pronti al chiacchiericcio , e alle risatine ai funerali....... fate veramente schifo, schifo schifo.....l'an onimato e troppo comodo per gente tanto insulsa.....la prossima volta tacete e auguratevi che n on accada mai più, che non accada a voi, che siete genitori ciechi, che vi accontentate che i vostri figli rincasino la sera, senza guardarli in faccia, senza avvertire il loro reale disagio....i mali dell'anma non si curano con le medicine come certa GENTAGLIA suggerisce....A TRIPALDA E' IN EMERGENZA SOCIALE, e sarebbe bene che anche gli organi di stampa si assumessero le proprie responsabilità cominciando a dare vita ad un serio confronto tra cittadini ed istituzione affinchè il bollettino di guerra non aumenti......la percentuale è spaventosa, in nessun posto d'italia c'è una tale incidenza...... ..e lasciatelo in pace dio e la religione, i respnsabili sono gli uomini con le loro miserie , con la loro indifferenza... ..Marco era un figlio di Atripalda...... .ma la gente che ha avuto il coraggio di scrivere certe nefandezze non avrebbe mai potuto aiutarlo, salvarlo perchè quella stessa gente non ha occhi nè orecchie per chi soffre.
con profondo rammarico , per una comunità che non c'è più!!!!