I carabinieri hanno deferito il presidente del centro Franco Fioretti perché il focarone non era autorizzato. E per San Sabino molti si stanno tirando indietro
In occasione della festa in onore di San Ciro del 31 gennaio scorso presso il Centro Aprea di Contrada Novesoldi, sono intervenuti i carabinieri della stazione di Atripalda che hanno chiesto l’immediato spegnimento delle fiamme e la messa in sicurezza dell’area antistante il centro, appena riaperto qualche mese fa dopo i lavori di ristrutturazione. Ad intervenire sul posto il Maresciallo Giuseppe Sullutrone che in ottemperanza alle prescrizioni sindacali e dell’Arpac, ha chiesto le autorizzazioni all’accensione del fuoco e anche la certificazione sui materiali legnosi impegnati nella combustione. Al momento dell’accensione del falò c’erano oltre ai soci del centro ed i responsabili anche molti cittadini della contrada che da anni presenziano per tradizione al focarone in onore di San Ciro, visto che nella zona ci sono molti devoti del Santo. Al momento dell’intervento dei carabinieri qualcuno dei presenti ha contestato la presenza degli uomini dell’Arma, che però erano stati avvisati da alcuni testimoni delle fiamme che si alzavano dal centro. Il responsabile del Centro Aprea, Franco Fioretti non ha fornito l’autorizzazione del sindaco e la certificazione sui legni utilizzati per il falò, così come esplicitamente richiesto dal Dipartimento di Avellino in materia di sicurezza e di inquinamento, che sono molto rigide. Bisogna innanzitutto chiedere l’autorizzazione al Sindaco, utilizzare solo ed esclusivamente legna da ardere non trattata, niente scarti e rifiuti dei lavori dei campi e delle potature. Oltre ai materiali c’è da tener presente anche le condizioni di sicurezza dell’area che non deve costituire pericolo, danno o molestia per le persone vicine. Il Presidente Franco Fioretti, da anni impegnato nel sociale insieme ai soci del centro al fianco dei disabili, è stato denunciato per non aver provveduto alla sicurezza, per non aver richiesto l’autorizzazione e per aver utilizzato materiali di origine non certificata, denuncia che è stata confermata anche dal magistrato di turno. In occasione della prossima festività di San Sabino e del falò dell’8 febbraio prossimo c’è da stare molto attenti, visto le richieste pervenute presso il Comune, ma sembra che dopo la prima denuncia dei carabinieri molti si siano già tirati indietro per non incorrere in una denuncia penale. Dal Comune si ribadisce che la tradizione e le regole vanno di pari passo e che si auspica che l’8 febbraio sia come sempre una serata di aggregazione, ma anche che siano utilizzati solo legna da ardere certificata e non altri materiali di scarto che possono inquinare, nuocere e dare fastidio agli altri cittadini. Tuttavia, proprio per tale ragione, sembra che quasi nessuno sia disposto né a correre rischi, né a spendere soldi per accendere il tradizionale falò ed è molto probabile che quest’anno l’unico focarone che divamperà sarà solo quello in Piazza curato dai dipendenti dell’Amministrazione comunale.
Commenti
stanno finendo tt le tradizioni
i falo' adesso devo essere prescrivere x vedere la lagna ecc ecc
la processione da secoli uscila alle 12 quest'anno alle 17
mah nn ci si capisce piu nulla
Forse l'Arpac ha disciplinato anche questo, oltre ai falò. Ma noi abbiamo buona memoria e non dimentichiamo le loro inutili e infruttuose attività in seguito all'incendio Irm di pianodardine. Abbiamo anche memoria degli scandali che ne hanno dimezzato l'organico, con numerosi arresti. Osserviamo anche inesistenti attività di controllo sul polo conciario ad altissimo inquinamento di Solofra, nonchè l'assenza di monitoraggio sulla novolegno, Dove si prendono per buoni i dati dell'azienda. Ma loro adesso ci vengono a dire come dobbiamo fare i focaroni? E le autorità, invece di farci una pernacchia vanno a denunciare i devoti di San Ciro....
Questo và a merito dei carabinieri che non fanno sconti a nessuno.
Alberto Alvino