A calmarlo sono intervenuti i carabinieri ma i condomini chiedono il ricovero forzato
Un giovane atripaldese, in preda ad una violenta crisi di nervi, ha minacciato i propri genitori e poi, alla vista dei carabinieri, ha tentato di farsi del male. Il giovane abita in una palazzina del centro storico e sembra soffra di depressione e che sia vittima di frequenti crisi che lo spingono a litigare continuamente con i propri familiari. In casa abita, infatti, con il padre e la madre, rientrati in città diversi anni fa dopo aver lavorato per molto tempo in Lombardia. I fratelli sono occupati al Nord e tornano raramente in città.
Negli ultimi anni il ragazzo è stato sotto osservazione sia del medico di fiducia che della struttura pubblica. Negli ultimi tempi però, le sue condizioni sono peggiorate e per tale motivo amici e persone vicine alla famiglia temono per l’incolumità dei genitori e degli stessi abitanti del condominio. Tra Natale e Capodanno infatti, i carabinieri sono stati chiamati ben quattro volte presso l’abitazione del giovane a causa delle improvvise e violente crisi di nervi. Addirittura, l’ultima volta, è stato lui stesso a telefonare alla caserma di Atripalda, dopo una violenta lite in casa, per denunciare delle minacce a suo carico da parte dei genitori. Le forze dell’ordine, giunte sul posto, hanno constatato il contrario. Gli attacchi d’ira ora sono aumentati e sembra che il giovane sia divenuto ancora più violento: basti pensare che i sanitari accorsi per calmarlo hanno dovuto somministrargli forti dosi di calmanti e medicinali. Nonostante venga continuamente indirizzato verso ospedali e strutture sanitarie della provincia per il ricovero, il ragazzo dopo un solo giorno rifiuta le cure, firma ed esce per far ritorno a casa. Lì, dopo un breve periodo di calma apparente, ricomincia con le crisi di nervi e con gli episodi di violenza, inizia a litigare con la madre, poi con il padre e poi con i vicini che intervengono. Alcuni di questi ora chiedono che il ragazzo venga seguito attentamente dalle strutture e che vengano attivate tutte le procedure per consentirgli una cura efficace. Questo anche ricorrendo al trattamento sanitario obbligatorio, cercando di dare respiro ai genitori che ogni giorno rischiano la loro incolumità. Anche i carabinieri hanno consigliato ai familiari di chiedere il ricovero forzato e di allertare tutte le strutture del territorio affinché si possa trovare una valida cura che tranquillizzi il giovane.