Condannato a due anni di carcere con rito abbreviato. Sei mesi, invece, per l’ucraino arrestato ieri notte. La solidarietà del sindaco al carabiniere ferito durante la lite
Resta in cella M.C., il 35enne atripaldese residente a contrada Alvanite che meno di un mese fa sfregiò al volto Sabino Repole, l’artigiano del centro storico che ebbe la sfortuna di incrociare l’aggressore proprio a pochi passi dalla sua bottega e al quale furono applicati 50 punti di sutura. Questa mattina, presso il Tribunale di Avellino, M.C. si è presentato accompagnato dai legali Achille Chieffo e Guerino Iorio per essere giudicato con il rito del patteggiamento. Dopo la breve requisitoria, il giudice ha condannato l’uomo a due anni di carcere e rigettato la richiesta presentata dai legali della pena alternativa dei domiciliari. Stralciata invece la causa per il porto d’armi abusivo che sarà affrontata in altra sede. M.C., dopo la condanna, è stato riaccompagnato nella propria cella di Bellizzi Irpino, dove dovrà scontare i due anni di condanna.
Sei mesi, pena sospesa, invece è la condanna per V.B., 31enne ucraino, arrestato ieri sera dopo aver fratturato il naso ad un carabiniere che tentava di sedare una lite scoppiata fra l’extracomunitario ed un suo connazionale davanti ad un locale di via Appia.
Il sindaco Paolo Spagnuolo, intanto, appena informato dell’accaduto, ha espresso vicinanza e solidarietà alla stazione dei Carabinieri di Atripalda per l’azione criminosa della scorsa notte. «Tali esecrabili gesti - si legge in una nota duffisa dal portavoce del primo cittadino -, non impediranno alle forze dell’ordine di continuare nella lotta contro il crimine sempre con il medesimo impegno e la massima determinazione. Gli uomini dell’Arma, con a capo il maresciallo Cucciniello, in questi anni hanno contribuito in maniera encomiabile ad elevare il livello di sicurezza in città. Al militare rimasto ferito, a cui vanno la stima e la riconoscenza di Atripalda tutta, gli auguri di una pronta guarigione».
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