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Scoperta una casa a luci rosse in via Pianodardine

I Carabinieri di Atripalda hanno sorpreso due donne di origine dominicana nell’esercizio del reato di prostituzione. Interrogati una decina di uomini che ieri pomeriggio hanno frequentato l’appartamento

L'appartamento sequestrato

I carabinieri di Atripalda hanno sequestrato un appartamento di via Pianodardine e denunciato due donne originarie della Repubblica Dominicana per il reato di esercizio della prostituzione.

Il blitz dei militi è scattato ieri sera, dopo che da alcuni appostamenti è risultato che nell’alloggio al primo piano del civico 52 si registrava un via vai sospetto di persone. I carabinieri coordinati dal comandante Costantino Cucciniello hanno provveduto ad identificare e interrogare una decina di uomini, provenienti da Avellino e dalla provincia, che entravano ed uscivano dall’edificio ad intervalli quasi regolari. Dopo alcune ore di attività di controllo, i militi hanno raccolto elementi sufficienti per far scattare l’irruzione.

Nell’appartamento sono state sorprese due donne caraibiche, di circa 30 anni, in compagnia di un uomo. Dalle indagini è emerso che il piccolo alloggio, di proprietà di un Atripaldese, risultato estraneo all’attività di meretricio, era stato affittato solo da un mese attraverso un’agenzia immobiliare e che gli incontri avvenivano due-tre volte alla settimana e venivano fissati telefonicamente. Il recapito, infatti, era pubblicizzato attraverso un sito internet specializzato dove erano pubblicate anche le foto delle donne ritoccate per farle apparire più avvenenti.

I carabinieri sono sulle tracce dello sfruttatore mentre le dominicane sono state allontanate con foglio di via obbligatorio.

Il Comunicato stampa dei Carabinieri

ATRIPALDA - Nella serata di ieri, al termine di un mirato servizio volto a contrastare il fenomeno della prostituzione, i carabinieri della Stazione di Atripalda hanno fatto irruzione all’interno di un appartamento di Pianodardine, sorprendendo 2 donne di nazionalità straniera dedite all’attività di meretricio e sottoponendo poi l’intera unità abitativa a sequestro penale. L’attività investigativa è nata, come spessissimo accade, da alcune lamentele dei condomini, comparate con l’apparizione degli annunci online sui più noti e famoso siti per incontri sessuali.

È stato così che, sin dal pomeriggio di ieri, i militari dell’Arma atripaldese hanno disposto un servizio di osservazione e controllo in abiti borghesi nei pressi della presunta attività di prostituzione. Nel corso del servizio, sono state effettivamente notate delle persone, esclusivamente di sesso maschile, che facevano - a turno - ingresso all’interno dell’abitazione, fermandosi dinanzi al portone per telefonare e farsi spiegare l’appartamento cui citofonare. Una volta usciti, questi uomini sono stati subito fermati e sentiti a sommarie informazioni dai carabinieri, che hanno così avuto perfetta contezza che in quell’appartamento si stesse effettivamente consumando un’attività di meretricio con delle donne di origine sudamericana.

Tutti i clienti fermati, infatti, descrivevano la stessa dinamica: avevano avuto modo di conoscere dell’esistenza di quella casa d’appuntamento grazie ad un’inserzione su internet, avevano poi contattato il numero telefonico fornito nell’annuncio, al quale rispondeva una delle donne presenti nell’alcova, con la quale si mettevano d’accordo sul prezzo, sull’ora e sul luogo dell’appuntamento. Una volta fatto accesso nell’appartamento, il cliente doveva corrispondere un pagamento anticipato di circa 70 euro, prima d’iniziare l’attività di meretricio.

Di fronte alle ripetute conferme avute dai clienti nell’arco dell’intero pomeriggio, nella serata di ieri, i carabinieri hanno deciso di fare ingresso all’interno dell’abitazione, bloccando così le due donne sudamericane, poi generalizzate in 2 dominicane, regolari in Italia e dotate di appositi permessi di soggiorno, rispettivamente di 25 e 35 anni, anagraficamente residenti in altre parti del territorio nazionale.

Nel corso della successiva perquisizione locale dell’appartamento, di cui sono risultate locatarie proprio le 2 donne ivi fermate, i militari dell’Arma hanno potuto rinvenire del materiale erotico, i telefoni cellulari su cui i clienti contattavano le donne, nonché denaro contante per oltre 200 euro, costituente il provento delle prestazioni sessuali effettuate in quel pomeriggio. Le donne sono state poi portate in caserma per essere sentite in merito alla loro attività di meretricio, quindi rilasciate con una denuncia penale per il reato previsto dall’articolo 3 della legge n.75 del 20/02/1958 concernente la conduzione e l’esercizio di una casa di prostituzione, nonché con una proposta per l’emissione del provvedimento amministrativo del foglio di via obbligatorio dal comune di Atripalda.

Tutta l’attività andrà quindi ora al vaglio di convalida della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Avellino, coordinata dal dott. Rosario Cantelmo.

L'appartamento sequestrato L'appartamento sequestrato L'appartamento sequestrato L'appartamento sequestrato

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