Attendeva invano un assegno che in realtà era stato già incassato da un uomo che si era presentato in banca con documenti contraffatti
Un imprenditore atripaldese ha scoperto di essere stato clonato. Ha capito che c’era un altro uomo che faceva operazioni bancarie al suo posto da qualche settimana. L’uomo ha scoperto la truffa solo per caso, dopo essersi rivolto allo sportello di una nota banca avellinese. L’imprenditore attendeva, infatti, un assegno di circa tremila euro, a mezzo raccomandata, quale risarcimento per un incidente avvenuto l’estate scorsa. Contattata l’assicurazione per richiedere l’assegno, il liquidatore lo ha informato che lo stesso titolo sarebbe stato consegnato dal postino all’inizio di gennaio. Ma dell‘assegno neanche l‘ombra. L’uomo ha, pertanto, richiamato il liquidatore che gli ha confermato, non solo l’invio del plico con l’assegno ma, anche , che era stato incassato alla fine di gennaio presso la filiale avellinese della banca abbinata all’assicurazione. L’uomo è caduto dalle nuvole. Recatosi in banca per chiedere spiegazioni, il cassiere gli ha confermato che l’assegno era stato prelevato regolarmente da un uomo sui 50 anni che aveva presentato regolarmente non solo il titolo, ma anche la carta di identità e la tessera sanitaria con tutti i dati. Insomma, per la banca si trattava di una operazione del tutto regolare, con tanto di esatta documentazione. La vittima della truffa si è subito recata dai carabinieri per presentare la denuncia. I militi hanno raccolto la denuncia dell’imprenditore atripaldese e ora sono alla ricerca del truffatore che dovrà rispondere, oltre che di truffa aggravata, anche di sostituzione di persona, ricettazione e possesso di documenti di identificazione falsi. Si sono già rivolti alla banca per avere copia dell’operazione al fine di identificare l’uomo che ha incassato l’assegno. Non è facile risalire all’autore del colpo, ma è possibile ricercare il colpevole fra coloro che in passato sono stati colti sul fatto. L’uomo si è presentato con la carta di identità nuova di zecca, con i dati della vittima e con l’assegno che doveva arrivare per posta ma che in realtà sembra sia stato rubato a Napoli, luogo di transito del plico. Chi si è appropriato della raccomandata inoltre, sapeva bene cosa contenesse ed ha, poi, pensato di procurarsi il documento falso, venduto con ogni probabilità sempre a Napoli. Non è escluso, inoltre, che il truffatore abbia acquistato anche della merce con tanto di richiesta a qualche finanziaria: per saperlo basterà attendere l’arrivo di bollettini da pagare.