Si è conclusa nel migliore dei modi la minaccia incendio in via Roma grazie all’intervento del vigili del fuoco. Ora indagano i carabinieri
Il fumo nero e intenso che usciva dalle grate di Via Cassese ha immediatamente allarmato un ex pompiere e una donna che, alle 21 di sabato scorso, si trovava affacciata alla finestra. La nube ha avvolto in pochi minuti parte della palazzina di Via Roma nella zona in cui sono ubicati, sotto i portici, un bar e una decina di esercizi commerciali.
Anche gli avventori del bar e alcuni condomini spaventati sono usciti per strada nel tentativo di capire le proporzioni dell’incendio. È stato l’ex pompiere ad indirizzare i colleghi di Avellino, intervenuti con un’autobotte, all’interno dei locali sotterranei della palazzina dove si trovano alcuni box e le cantine. Il fumo proveniva proprio da uno dei box davanti alla porta del quale erano presenti i resti di alcuni cartoni che erano stati dati alle fiamme.
I vigili del fuoco hanno avvertito innanzitutto il proprietario del garage, un commerciante atripaldese, e prima del suo arrivo hanno dovuto sfondare la porta d’ingresso per evitare che il fuoco raggiungesse gli altri locali. La temperatura era altissima e l’aria irrespirabile: i vigili hanno dovuto lavorare più di un ora per mettere in sicurezza lo stabile. All’interno del garage solo le ceneri di alcuni contenitori di cartone e di plastica.
Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri della locale stazione che hanno stilato una lunga relazione insieme ai vigili del fuoco. Pare che quest’ultimi abbiano riscontrato alcune irregolarità e che, oltretutto, i locali non fossero proprio a norma: in pratica non sono idonei per essere adibiti a garage poiché mancherebbero alcune autorizzazioni.
I pompieri, nei giorni scorsi, hanno chiesto spiegazioni all’ufficio tecnico ed ora sono in attesa della documentazione: poi si provvederà a stilare il verbale. I carabinieri invece sono alla ricerca della mano che avrebbe dato fuoco ai cartoni che erano fuori dal box e che per poco non ha causato l’incendio di altri ambienti. Per il proprietario ci sono invece da affrontare solo tanti danni. Escludendo ritorsioni nei suoi confronti, per i militi si tratta di balordi che quella sera si erano introdotti nei garage con l’intento di far danni.