Il locale era stato chiuso perché sprovvisto di licenza per gli spettacoli
Sabato notte riaprirà il [...], un locale di tendenza di Via [...] chiuso a seguito di un provvedimento firmato dal sindaco la scorsa settimana come conseguenza di sopralluoghi effettuati dai Carabinieri di Atripalda. I militi deferirono alle autorità giudiziarie uno dei responsabili del locale perché ne aveva adibito una parte a sala di spettacolo e intrattenimento senza aver mai richiesto nè ottenuto la prevista licenza e senza aver mai attuato alcuna delle prescrizioni a tutela dell’incolumità pubblica. Secondo i carabinieri, che hanno effettuato ben tre ispezioni tra la fine di febbraio e il 17 marzo, il locale diventava una vera e propria discoteca dopo la mezzanotte.
Poichè si trattava di carenze amministrative, i militi hanno passato la pratica al primo cittadino che poi ha firmato il provvedimento di chiusura immediata. I responsabili del locale, però, qualche ora prima della chiusura avevano inviato una richiesta di proroga al sindaco per alcune inesattezze presenti nei verbali compilati dai carabinieri. Non solo: siccome erano stati preparati dolci e cibi salati per le serate successive, avevano avanzato richiesta anche per qualche altro giorno.
Il Comune non ha, però, risposto e la chiusura è arrivata solo 36 ore dopo la visita dei Carabinieri. Il locale ha dovuto rinunciare alla serate già in programma, tra le quali la festa del Papà, e ha dovuto buttare via tutto quanto era stato già preparato.
La chiusura de il [...] ha scatenato le polemiche di centinaia e centinaia di clienti che frequentavano il locale tra il giovedì e la domenica notte. Un gruppo di questi si è anche riunito sul famoso social network face book facendo girare le foto delle serate con critiche rivolte all’amministrazione e il sindaco, rei di aver cancellato con una ordinanza la movida atripaldese. Locali di tendenza come il [...], in questi ultimi mesi, hanno rianimato la vita atripaldese lungo Via [...], ritrovo ufficiale di molti giovani della provincia. Con la chiusura dei locali obbligatoria entro le 2 di notte e il divieto di emissione di suono entro la mezzanotte, i locali hanno registrato perdite considerevoli. Gli stessi gestori hanno richiesto al primo cittadino di rivedere l’ordinanza e di trovare una soluzione diversa per le attività che sono fuori la portata dei condomini, in zone isolate, e che possono intrattenere i clienti fino all’alba, come avviene in altre realtà nazionali.