Sabato, 23 Nov 24

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Dissesto e… dissesto

Sia l’Amministrazione che i partiti sembrano già sull’orlo del precipizio

Dissesto sì, dissesto no: l’Amministrazione comunale è ad un bivio. Le casse del Comune sembrano talmente disastrate che, ormai, anche alla luce del recente provvedimento del Governo che va sotto il nome di “decreto salva enti” (o “anti dissesto”), la discussione in seno alla maggioranza sembra non escludere nulla. Tantopiù se ci sarà un “paracadute”, ovvero la prospettiva del ricorso al “pre-dissesto”, il meccanismo introdotto dal Governo per salvare gli enti che presentano pesanti squilibri strutturali di bilancio attraverso l’accesso ad un fondo “salva enti”.

Al momento ciò che si esclude (forse per non creare allarmismo sociale) è l’aumento delle aliquote Imu (già fissate ai parametri standard), ma la mano sul fuoco, ovviamente, non la mette nessuno. E forse è anche per questa ragione - e non per altre - che il sindaco ha cancellato la seduta di Consiglio comunale di martedì scorso, nel corso della quale avrebbe dovuto essere approvato sia il Consuntivo 2011 che l’assestamento del Bilancio 2012. C’è ancora bisogno, cioè, di verificare il reale stato dei conti pubblici per capire quale può essere la soluzione migliore per intervenire. Anche perché, un conto è accedere alla procedura di “pre dissesto”, un altro conto è l’essere costretti a dichiarare dissesto fra un anno o due, quando potrebbero scattare pesanti sanzioni, sia di carattere pecuniario che elettivo, a carico dei sindaci che hanno contribuito a far fallire gli enti comunali. Insomma, la partita si è fatta ancora più delicata del previsto e non tutti i passaggi che vengono compiuti in queste ore sembrano condivisi da tutta la struttura amministrativa.

Anche perché, aldilà delle responsabilità (che però, una volta e per tutte, andrebbero indicate senza timore perché i cittadini hanno il diritto sia di sapere come vengono gestiti i loro soldi, sia di chi lo ha fatto), ciò che si evincerebbe chiaramente è che, dopo il disavanzo registrato già tre anni fa, non solo il risanamento economico non è avvenuto, ma forse non è stato mai realmente avviato. In questi giorni, poi, la Corte dei Conti attende da parte del Comune quelle misure correttive indicate nella prima relazione trimestrale chiesta nella famosa sentenza che bocciava inesorabilmente la tenuta dei conti.

E, sempre in questi giorni, il Comune ha avviato due procedure di vendita (Centro servizi e lotti artigianali di via San Lorenzo) nel tentativo di far cassa per avere una boccata d’ossigeno. Se la Corte dei Conti da un lato e l’esito dei bandi dall’altro “premieranno” gli sforzi dell’Amministrazione, può darsi che con una sana e rigorosa gestione del bilancio comunale si possa, un giorno, uscire dal tunnel. Altrimenti tutto può succedere.

Ma, mentre sul versante amministrativo, sembrano tutti o quasi (qualcuno, infatti, si agitando troppo e a sproposito, evidentemente abituato più a parlare che ad agire) responsabilmente sulla stessa barca (anche gli esponenti del PD che hanno sostenuto fino a pochi mesi prima delle elezioni la precedente amministrazione, così come tutte quelle che si sono succedute dal 1998 in poi), sul versante politico sono ricominciate le scintille, fuori e dentro i partiti. L’Udc da un lato ed il Pd dall’altro, con atteggiamenti diversi e pur legittimi politicamente, non stanno dando una grossa mano a risolvere i problemi di cui sopra, il primo più impegnato a sfruttare fino in fondo il ruolo guida che i voti gli hanno restituito che a ricercare buone pratiche amministrative, il secondo più a leccarsi le profonde ferite che le perdite di uomini prima ed il deludente risultato elettorale dopo gli hanno procurato che a uscire dall’eterno dilemma fra la lotta ed il governo. Tant’è che non sembra del tutto da escludere una spaccatura insanabile a proposito della “quota rosa” in giunta.

E se a tutto questo sommiamo che si registrano i movimenti tipici da pre-campagna elettorale (in teoria il ricorso al Tar di Emilio Moschella potrebbe anche invalidare le elezioni), fra posizionamenti e riposizionamenti, il quadro è completo.

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