Sabato, 23 Nov 24

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Le cose di cui abbiamo bisogno

Quando non si sa da dove ricominciare, basterebbe provare a tornare… bambini

La città di Atripalda, fortunatamente, non è solo amministrazione e politica, politica e amministrazione. Certo, i due aspetti, legati al filo doppio, finiscono spesso per farla da padroni ed offrire gli spunti maggiori su cui discutere, anche perché rappresentano il “potere”, il luogo delle decisioni, che si riflettono, direttamente o indirettamente, sulla vita dei cittadini. Ed, infatti, non è un caso che, soprattutto in questo particolare periodo storico, i mass-media nazionali seguano con un’attenzione quasi ossessiva le raffiche di provvedimenti del governo centrale ed il dibattito politico che prelude alle prossime elezioni politiche.

Tuttavia, sarebbe ingiusto non ricordarsi, almeno ogni tanto, di riflettere anche su altri aspetti della realtà, su altri “mondi” che vivono di luce propria e che restituiscono, rivalutandola, un’immagine diversa della nostra città e di noi stessi.

Ognuno di noi vive le proprie esperienze quotidiane extraprofessionali negli ambienti che frequenta o che è portato a frequentare da ragioni, per esempio, di carattere familiare e, di conseguenza, entra in contatto con “universi paralleli”.

Nel mio caso, che sarà lo stesso di tanti altri genitori, gli ambienti principali con cui si entra in contatto sono quello della scuola, del catechismo e dello sport. Tre perni, insieme alla famiglia, intorno ai quali si costruisce, giorno dopo giorno, il futuro dei propri figli. Ed è sorprendente notare come, avendo la possibilità di frequentare questi mondi che a torto riteniamo appartenere ormai al nostro passato, ci accorgiamo di quanto possano essere importanti anche nel presente e forse nel futuro. Grazie ai nostri figli, cioè, torniamo anche noi un po’ bambini ed, in fondo, non ci dispiace affatto perché ci rendiamo conto che nutrire la nostra esistenza di determinati valori è importante almeno quanto lo è per i nostri figli.

In questi giorni l’opinione pubblica nazionale è indignata per gli innumerevoli scandali che attraversano la politica ed i partiti, gli sprechi, la corruzione, il malaffare e chiede un cambiamento vero, una inversione di rotta, già sapendo, però, che difficilmente accadrà davvero. E se qualcosa di analogo solo sfiorasse il mondo della scuola, dello sport o della parrocchia? Quale sarebbe la nostra reazione? Ci siamo mai posti questa domanda? Basterebbe solo provarci, a mio avviso, per capire che gli sforzi principali che una comunità che si ritiene tale dovrebbe compiere debbano essere tesi a salvaguardare e proteggere questi mondi, e favorire condizioni migliori in cui, insieme a quello della famiglia, possano sopravvivere. Ed, invece, ci accorgiamo che spesso si guarda nella direzione opposta. Se da qualche parte bisogna ricominciare, non v’è dubbio che la famiglia, la scuola, la parrocchia e lo sport sono in cima alla lista delle cose di cui non solo i bambini, ma anche gli adulti, hanno bisogno.

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