Appunti per il sindaco Spagnuolo impegnato a rimettere in piedi l’esecutivo cancellato dal Tar: basta con le logiche spartitorie, meglio puntare sulle competenze in funzione delle esigenze
Il Tar ha dunque stabilito che è necessaria la presenza di entrambi i generi nella composizione della giunta comunale e il sindaco Spagnuolo è chiamato quanto prima a rimediare ad un errore che ha certamente compiuto in maniera consapevole, di cui dovrebbe pubblicamente pentirsi, assumendosene anche l’onere economico insieme agli assessori (tutti) che hanno votato la delibera di costituzione in giudizio visto che con i soldi pubblici non si dovrebbe scherzare mai. Sarebbe un gesto non solo corretto ed elegante, ma anche doveroso in un periodo in cui si stanno chiedendo enormi sacrifici ai cittadini. Ogni altra strada sarebbe sbagliata e getterebbe un’ombra pesante sulla credibilità dell’attuale amministrazione.
Fatta questa importante premessa, è bello pensare che non tutti i mali vengono per nuocere. Il sindaco, infatti, chiamato a rimettere in piedi la giunta cancellata dal Tar, alla luce dei risultati ottenuti nei primi otto mesi di governo, ha una buona occasione per correggere anche altri evidenti errori. E stavolta il primo cittadino, più che farsi guidare da “principi” di natura politica, dovrebbe farsi ispirare esclusivamente dalle competenze dei suoi consiglieri in funzione delle esigenze reali della città. La discussione, da questo punto di vista, sembra già essersi avviata nel modo peggiore (un posto a te, una delega a me...) ed, allora, prima che sia troppo tardi, è doveroso suggerire un’altra prospettiva.
Appare assolutamente evidente, per esempio, che due ingegneri, fra l’altro con una esperienza ultradecennale in ambito amministrativo come Luigi Tuccia (in Consiglio comunale ininterrottamente dal 1998 e più volte assessore) e Giuseppe Spagnuolo (in Consiglio già dal 1998 al 2007, sempre assessore), che dovrebbero conoscere meglio di tutti gli altri colleghi i problemi della città, siano praticamente in villeggiatura da otto mesi, “parcheggiati” all’Urbanistica e ai Lavori pubblici perché, evidentemente, si ritiene ancora che siano ruoli chiave. Non è più così. Ed i fatti lo dimostrano ampiamente. In questi otto mesi quante volte si è discusso di Urbanistica e Lavori pubblici? Praticamente mai. E quante volte se ne discuterà da qui in avanti? Pochissime senz’altro. In ogni caso, oggi c’è bisogno d’altro, domani si vedrà. E perché allora due “calibri da novanta” come Tuccia e Spagnuolo sono praticamente inutilizzati? Data la loro esperienza e la loro competenza e viste le emergenze sul tappeto, non sarebbe il caso di dirottarli (anche conservando le attuali deleghe) in due settori in cui c’è da sudare un po’ di più come, per esempio, l’Ambiente ed il Patrimonio? Chi più di Tuccia e Spagnuolo dovrebbe avere le motivazioni per dare a questa amministrazione quella marcia in più di cui c’è bisogno? Se non è così, allora è meglio che entrambi facciano un passo indietro anche dalla giunta perché dei “a mia insaputa” non se ne può più...
E che ne dice il sindaco Spagnuolo di riportare in giunta le deleghe al Bilancio e alla Pubblica istruzione, insieme a quella al Lavoro (mai riassegnata dopo che il consigliere Pacia è passato all’opposizione), magari accorpandole e assegnandole ad un buon padre di famiglia, in grado di fare i conti passandosi la mano sulla coscienza? Tre settori così importanti e sui quali in questi otto mesi già troppo errori sono stati fatti non possono più stare fuori dall’esecutivo. In questo caso non è una questione di nomi (anche se Barbarisi, per esempio, al quale va riconosciuto l’ottimo “colpo” dell’acquisizione di Palazzo Caracciolo, ha dimostrato di essere più portato per la tutela del patrimonio storico che per i ticket mensa... e Landi sembra a volte un corpo estraneo, a sé stante, impotente...). Le tasse, il lavoro e la scuola dei propri figli sono i pensieri principali della maggior parte dei cittadini, ma nell’esecutivo cittadino non ce n’è traccia. E’ il momento di rimediare. Così come, se le indiscrezioni che trapelano sugli avvicendamenti in giunta venissero confermate (entrerà Aquino e uscirà Musto), sarebbe assurdo privarsi nell’esecutivo dell’assessore ai Servizi sociali, in una fase in cui la Regione sta tagliando le risorse e il settore socio-sanitario è attraversato da forti cambiamenti che chiamano da un lato i comuni ad assumersi sempre più responsabilità e dall’altro a vedere aumentare i casi di richiesta di assistenza.
Di tutte le altre deleghe forse l’unica che merita un posto in giunta è solo quella alla Polizia municipale, semplicemente perché rappresenta la quotidianeità, tutte le altre deleghe, compresa quella al Commercio, potrebbero tranquillamente essere gestite all’esterno, non per questo senza impegno, passione e sacrifici.
La realtà è questa, diversamente sarebbe solo fumo senza arrosto.
Commenti
E' difficile spartire la camicia di cristo???????
Poveri noi che dobbiamo assistere a questo scempio.
spartizioni penso che ben poco potrai fare per
prendere decisioni da solo.
purtroppo questa è la politica.
auguri affettuosi di un buon natale
veri competenti, togli chi non serve a niente.
la quota rosa in giunta, cosa ci si può aspettare
da questi personaggi. A MUNNEZZA quando la fate
togliere da vicino i Ristoranti e Bar. L'ASL non vede niente???