Prima la Corte dei Conti, poi Prefetto e ora il Ragioniere capo hanno “messo in mora” l’Amministrazione comunale
Questa settimana c’è più di un argomento su cui vale la pena riflettere: rifiuti, bilancio e rapporti politici all’interno della maggioranza. Il primo tema sarà certamente quello più impattante sulla cittadinanza, sotto molti punti di vista. Fra qualche settimana partirà il servizio di raccolta dei rifiuti cosiddetto “porta a porta”, già utilizzato da tempo in molte altre realtà limitrofe, che consentirà di salvaguardare meglio l’ambiente, risparmiare sulle spese nel medio termine e, non da ultimo, avere una città più pulita. Tutti effetti estremamente positivi, ai quali si contrappone, almeno per il primo anno, un leggero, ma non per questo meno indigesto, aumento della tassa, calcolato mediamente intorno ai 27 euro all’anno per ogni contribuente. Ma se questa è la notizia, la considerazione è: come mai è stato necessario che il Prefetto commissariasse il Comune per ottenere in tempi rapidi e a costi accettabili l’introduzione di un sistema oggettivamente più efficace allo stesso prezzo? Infatti, sottratti i costi iniziali, da pagare evidentemente solo il primo anno, il servizio costerà quasi come prima e sempre di meno col passare del tempo. Eppure finora non c’è stato verso di farlo partire. La risposta sta tutta nel teatrino che i responsabili politico-istituzionali hanno inscenato per mesi e per anni, scambiandosi accuse e rimpallandosi responsabilità, a scapito dei cittadini che, nel frattempo, hanno pagato un servizio inefficiente e hanno vissuto in una città sempre più sporca. Una sconfitta, senza appello, per tutti.
Un altro tema scottante è quello del deficit comunale. Nelle pagine interne troverete pubblicata la sintesi di una lettera che il responsabile del settore economico-finanziario ha inviato lunedì scorso al sindaco. Una lettera che non ha bisogno di essere interpretata tanto è chiara, dura e, drammaticamente, perentoria. Il 2013, dal punto di vista finanziario, è partito peggio del 2012 (e se ne stavano accorgendo anche i dipendenti comunali che hanno rischiato la busta paga di marzo) e, quindi, il bilancio è già a rischio. La conseguenza più immediata è che la giunta comunale non potrà più deliberare spese che non siano urgenti ed indifferibili e, comunque, funzionali esclusivamente a garantire i servizi essenziali, almeno fino all’approvazione del bilancio 2013, fissata quest’anno al 30 giugno. Basta questo a far capire più di tanti ragionamenti spesso contorti qual è la reale situazione delle casse comunali e il punto in cui siamo arrivati. Parallelamente, il responsabile economico-finanziario ha disposto l’immediata attivazione di tutte le procedure programmate per la riscossione delle entrate, lasciando da un lato intuire che finora non era stato fatto e dall’altro che nessuno prima di lui se ne era preoccupato. Davvero un quadro desolante, che i cittadini atripaldesi non meritano dopo gli enormi sacrifici fatti per pagare l’Imu e l’addizionale Irpef in particolare. Anche in questo caso difficile non pensare che se il riordino degli uffici, con il potenziamento del settore entrate, fosse stato introdotto quattro mesi fa, quando era stato concepito, e non fra una settimana perché nel frattempo, tra rimpasti di giunta ed impegni elettorali, s’è pensato ad altro, forse qualche risultato sarebbe già arrivato.
E, ciononostante, si continuano a registrare forti tensioni politiche. L’ultimo tema, infatti, è questo perché si registrano tensioni molto forti all’interno della maggioranza, generate da opinioni diverse in materia urbanistica ed ambientale. Sul primo aspetto c’è un approfondimento all’interno del giornale, sul secondo basti dire che l’ex assessore al ramo, Prezioso, da giorni sta cercando vanamente di ottenere la solidarietà dall’Udc per essere stato destituito dal Prefetto, solidarietà che non arriva perché dalle parti dello scudocrociato non hanno dimenticato...
Ecco perché così non può funzionare.