Essere il “primo cittadino” significa assumersi le proprie responsabilità. E Spagnuolo con “il Sabato” non lo ha fatto
Imbattersi nelle approssimazioni della pubblica amministrazione, per chi si occupa di informazione, è un’eventualità piuttosto frequente. Meno frequente, invece, è il caso in cui sia proprio un organo di informazione a restare vittima del sistema che descrive, delle crepe e delle macerie che purtroppo racconta ai propri lettori. E’ come se all’improvviso tutto ciò che viene denunciato con l’inchiostro affinché non si verifichi più o, quantomeno, si verifichi sempre di meno, si “ribella” e “reagisce”.
L’episodio capitato proprio a noi è davvero paradossale ed emblematico. Niente a che vedere con situazioni ben più gravi che si registrano sempre più spesso nella nostra città, ma quando a spiegare cosa accade è proprio chi è contemporaneamente vittima e testimone è un’occasione unica. Da non perdere.
Per 16 anni questa testata ha ospitato fra le sue pagine un notiziario che offriva informazioni utili ai giovani su concorsi e opportunità nel mondo del lavoro e dell’istruzione. La convenzione con il Comune, sottoscritta nel 1997, è sempre stata rinnovata per l’importo di circa 1.600 euro all’anno, anche perché una legge regionale dal 2000 finanzia tali iniziative che vanno sotto il nome di “Servizi Informagiovani”.
Ebbene, il 22 marzo scorso, con un pretesto, il Comune, inaspettatamente, ci informa via fax che la collaborazione non può essere riconfermata per il 2013, tre mesi dopo che le pubblicazioni per l’anno in corso erano ripartite, senza nessuna spiegazione e senza preoccuparsi di verificare se e quali problemi, economici ed organizzativi, ciò avrebbe comportato. Un colpo d’accetta.
A nulla sono valsi i tentativi di capire chi e perché avesse assunto la decisione e soprattutto se il sindaco ne era a conoscenza per spiegare, eventualmente, che una decisione del genere meritava un minimo di preavviso, un tempismo doverosamente diverso da parte di una pubblica amministrazione. Niente da fare. E’ cominciato il teatrino dello scaricabarile da un lato e del “pianto” economico dall’altro. Insomma, grazie ai 1.600 euro all’anno che si risparmieranno, c’è qualcuno al Comune che si sente più sicuro di poter continuare a prendere lo stipendio a fine mese. Ne siamo lieti, ma non siamo d’accordo con la ruvidezza e l’ipocrisia che hanno accompagnato la decisione. Ed, infatti, abbiamo inviato una lettera al sindaco, nella quale abbiamo evidenziato ogni aspetto della questione, aspettando, ingenuamente, che arrivasse quantomeno una riga di spiegazione. Niente. Neanche una parola.
Dire che questo atteggiamento non ci è piaciuto è dire poco, aggiungere che abbiamo il sospetto che sia scattata una sorta di “ritorsione” per il diritto di critica che questo giornale ha faticosamente conquistato e difeso negli anni è doveroso, sottolineare che un sindaco dovrebbe sempre ricordarsi di essere il “primo cittadino” mettendoci la faccia in ogni cosa che fa è addirittura superfluo. E stavolta davvero non lo è stato.
Commenti
di cosa ti meravigli?
Gli atripaldesi nel 2012 hanno fatto la loro scelta e queste sono le conseguenze.
Tagliare un servizio così importante é l'ennesimo papocchio di questi stranieri scesi ad amministrare la nostra città.
Per anni il nostro Informagiovani é stato fiore all'occhiello di questa comunità e va detto anche che assessori come Troisi e Montuori te li ritrovavi tra la gente e nonostante i problemi economici che tutti sapevamo, in un modo o nell'altro si inventavano qualcosa per far vivere la nostra comunità.
Perché i signori amministratori non hanno tagliato le loro indennità invece dell'informazio ne relativa alle offerte di lavoro?
Vi prego, ridiamo atripalda agli atripaldesi e a chi svolge il ruolo di amministratore senza fini personali.
Buona serata.