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La lettera: Via Fiumitello abbandonata

«Tale arteria non è politicamente interessante o non risulta essere tale ai fini gestionali»

Via Fiumitello

Lo stato di degrado e di abbandono nel quale da sempre versa Via Fiumitello e l’omonimo slargo è notato da tutti ad eccezione della nostra solerte e fattiva Amministrazione Comunale (Sindaco, Assessori, Consiglieri tutti , Vigili Urbani, dipendenti preposti ecc…). Tale arteria non è politicamente interessante o non risulta essere tale ai fini gestionali. Eppure trattasi di una zona tra le più importanti del paese e, per giunta, estremamente pericolosa non solo per gli abitanti - atripaldesi da una parte manocalzatesi dall’altra - ma anche per i numerosi pedoni che incautamente l’attraversano. Dissestata da anni – nei giorni di pioggia l’incauto pedone viene, suo malgrado, investito da abbondanti spruzzi di acqua sporca a causa del disastrato manto stradale (l’ultimo intervento riparatorio si perde nella notte dei tempi) - è priva nel territorio atripaldese di un adeguato marciapiede e/o di barriere protettive. A proposito, è mai possibile consentire ad un privato, sia pure nella parte di competenza del comune di Manocalzati, di restringere la carreggiata in modo pericolosissimo con la realizzazione lungo tutto la sua proprietà di un piccolo marciapiede con l’avallo della nostra vigile amministrazione? Per non parlare poi del parcheggio selvaggio in doppia, tripla ed a volte quadrupla fila in prossimità del ponte sul fiume Salzola e l’annesso slargo. Artigiani appartenenti ad altri Comuni, svolgono indisturbati la loro attività sulla strada occupandola, sporcandola, spruzzando finanche vernici e quant’altro con conseguente pericolo d’inquinamento atmosferico e riducendo sensibilmente gli spazi destinati al traffico. Inoltre, i bidoni della spazzatura che dovrebbero essere utilizzati solo dai cittadini atripaldesi, vengono, a causa della vicina collocazione – stiamo parlando dei bidoni originariamente collocati sull’apposita piazzola realizzata sulla destra dell’argine del fiume (territorio atripaldese), continuamente spostati sulla carreggiata per far posto al parcheggio gratuito e comodissimo delle auto degli artigiani, dei residenti nel Comune di Manocalzati e dei clienti degli artigiani stessi. E a noi che contribuiamo con le nostre tasche, per l’inerzia totale della nostra impegnatissima amministrazione tocca “godere” dell’incapacità gestionale. Terra di nessuno: mai un vigile, mai un operatore comunale. Eppure il Sindaco, per ragione della sua attività di medico, ogni tanto l’attraversa a piedi ma non ci ha mai fatto caso, come non ci fa caso un autorevole e referenziatissimo amministratore comunale che abita nei paraggi e che non perde occasione per rimarcare l’impegno suo e dell’amministrazione di cui fa parte nel rendere vivibile l’intero paese. Evidentemente i suoi occhi guardano in alto, molto in alto per poter vedere il caos e tutto ciò che rende vivibile il paese e che, in particolare, accade sotto i balconi della sua abitazione.

Manlio Berardino

Largo Fiumitello

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Commenti  

 
#4 è la verità 2011-06-25 20:50
Purtroppo come la gira e come la canti il probelma è sempre lo stesso. Caos, caos, caos.
Il commerciante ha ragione , l'artigiano pure, il cittadino forse più di tutti e così via.
Siamo in uno stato di completa anarchia.
Un sindaco che non sa cosa fare, letteralmente non sa cosa fare, gli amministratori che fanno finta di voler mollare e poi di colpo si accordano per quattro briciole di pane. Alla fine chi soffre in questo marasma? IL CITTADINO Atripaldese.
Una cosa però è certa, se ci fosse un pò più di vigilanza forse qualcuno, riflettendo sul da farsi, si comporterebbe più civilmente. I vigili urbani sono pochi e tutti datati: Dell'ufficio tecnico è meglio non parlarne, non mi spiego come non si sente mai dire di abusi o altri violazioni alle leggi urbanistiche. Può essere mai? Forse qualcuno ha ceduto proprio per questo motivo. Tempo fa si scoprì che una ditta aveva invaso la proprietà comunale e svolgeva attività di lavaggio senza autorizzazione, cosa se ne è più saputo di quella storia? Forse c'è stata una sanatoria o......? Chi legge sicuramente si starà chiedendo qual'è la relazione con l'articolo di Berardino, è tutto un puzzle che non si riesce a comporre e ripeto ancora una volta che l'unico a subirne le conseguenza è solo il POPOLO Atripaldese.
 
 
#3 Giovanni 2011-06-23 12:39
Mast'Antonio Cuciniello è una persona seria. Oserei dire "d'altri tempi". E' sempre attento alla nostra città, rispettoso delle regole. Se gli artigiani atripaldesi avessero lo stesso senso civico, la nostra città sarebbe migliore.
 
 
#2 Antonio Cucciniello 2011-06-22 23:01
Egregio Signor Giovanni, in merito al suo commento alla lettera del Signor Manlio Berardino è doveroso il mio intervento.
Lei ha accusato (e di seguito riporto le sue parole) "un elettrauto, un CARROZZIERE, un falegname" di "LAVORARE OCCUPANDO IL SUOLO PUBBLICO". Essendo io l'unico carrozziere ha svolgere l'attività in via Fiumitello (nell'articolo sottolineo che si parla di via Fiumitello) mi sento tirato in ballo e devo affermare che non vi è nulla di più falso, bugiardo di quanto scritto da Lei (d'altronde se uno è sicuro di dire la verità si firma con nome e cognome): dal 1973 svolgo l'attività di autoriparatore all'interno dei miei locali e nello spazio a loro antistante di MIA PROPRIETA', ben recintato e quindi diviso dal suolo pubblico. Visto che mi ha citato sa dove mi trovo: nel porgerle i miei saluti colgo quindi l'occasione di invitarla per conoscerla di persona, offrirle un caffè, e di poter così avere la possibilità di fugare ogni suo dubbio riguardo al mio corretto operato ed al mio impeccabile senso civico.
 
 
#1 giovanni 2011-06-18 19:43
vorrei ricordare al sig. Berardino, che la zona di cui parla è nelle stesse condizioni dall'era delle amministrazioni "amiche", oggi il problema assume significati diversi o è diventato più grave? Volevo ricordarte che in altre zone d'Italia non si vedrà mai un elettrauto, un carrozziere, un falegname lavorare occupando il suolo pubblico, occupare parcheggi per i propri clienti. Auspichi maggior senso civico nei suoi compaesani