Lunedì, 20 Mag 24

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A riflettori spenti, il Comitato Festa precisa…

Carissimo direttore,

Ho atteso la conclusione dei festeggiamenti, per rispondere alla missiva indirizzata alla vostra redazione da parte di un cittadino, inerente la festività del Santo Patrono.

Ho anticipato questa risposta, attraverso un'altra redazione giornalistica locale on-line non appena ho letto l'intera lettera, in quanto il settimanale “Il Sabato”, nell’edizione del 14 settembre, ne aveva pubblicato solo uno stralcio.

Di questa missiva ne ero già a conoscenza, ma non conoscevo il contenuto, in quanto da circa un mese puntualmente ogni giorno, la stessa è stata portata in visione ad amici e conoscenti del firmatario. Ritengo, a mio giudizio, inaudito pubblicare su giornali locali e siti on-line una lettera di dissenso e di protesta nel momento clou dei festeggiamenti del Santo Patrono, la stessa non può che portare al decremento di volontà di chi è componente o responsabile del Comitato Festa e far scagliare gli opportunisti del momento, verso i medesimi.

Quale coordinatore del Comitato festa, ho ritenuto giustamente rispondere in questo momento difficile e particolare di crisi, alle ire funeste di un prode condottiero contornato da un gruppo di orchestrali che al momento giusto incitano lo stesso a furor di popolo per chiedere delucidazioni e chiarimenti ai responsabili del Comitato festa, in merito allo spostamento di eventi che precedono la festa civile.

Da tre anni, coordino insieme al Presidente del Comitato Don Enzo De Stefano, parroco della Chiesa di Sant’Ippolisto Martire, i festeggiamenti in onore del Santo Patrono S. Sabino Vescovo.

Ho ereditato un incarico delicatissimo e importante che fino al 2008 era affidato al Cav. Gennaro Marena che per quarant’anni, con impegno e dedizione, ha fatto sì che la festa del Santo Patrono raggiungesse nel tempo, attraverso una linea programmatica, l’apice del successo, tale da farla diventare una delle più importanti feste della Provincia.

Oggi, insieme a tanti giovani come me, che fanno parte del Comitato Festa, che rappresenta per la Comunità Atripaldese un punto di riferimento sia ecclesiastico che laico di una intera popolazione, porto avanti con passione questa esperienza, per far sì, che il solco di fede, storia e tradizione di questa Città abbia un prosieguo nel tempo.

Unire forza, competenze e devozione è stato il compito che questo gruppo di giovani si è prefissato nell’organizzazione dei solenni festeggiamenti in onore del Santo Patrono al fine di incrementare la fede e il senso di appartenenza al territorio da parte dei cittadini residenti, valorizzando le tradizioni e le ricchezze che ci appartengono.

Premesso quanto innanzi, preciso che i componenti del Comitato Festa delineano il programma dei festeggiamenti religiosi e civili nel corso di riunioni che si svolgono periodicamente durante il corso dell’anno, alla presenza del membro ecclesiastico del Comitato Don Enzo De Stefano. Quest’anno attraverso un comunicato stampa, trasmesso ai settimanali locali e quotidiani provinciali, il comitato festa ha reso pubblico il programma dei festeggiamenti stilato alla fine di giugno, subito dopo il 16 luglio, difatti il vostro settimanale nell’ultima edizione del 20 luglio, prima del periodo di pausa, ha riportato l’intero programma dei festeggiamenti e la comunicazione dello spostamento dei tre giorni dell’alzata del pannetto. Nessun “Lastminute” è stato programmato da responsabili del Comitato, in quanto l’informazione del rinvio dell’innalzamento del pannetto non risale al 7 settembre ma al 20 luglio u.s. Nell’edizione del 7 settembre il vostro settimanale ha riportato alla pagina 25 parte del comunicato stampa del Comitato, trasmesso via e-mail alla redazione nel periodo di ferie, quindi avrebbe fatto bene, chi ha inviato la missiva a leggersi l’intero comunicato, in quanto l’ultima parte dello stesso era dedicato alla Comunità Atripaldese e riportava la seguente dicitura “Il Comitato festa, in questo momento peculiare e delicato non può che chiedere sostegno collaborazione, e partecipazione all’intera Comunità Atripaldese, coglie l’occasione per ringraziare tutte le persone che ogni anno partecipano e sostengono l’organizzazione della festa con le loro offerte, in quanto i preparativi e l’organizzazione sia degli eventi religiosi combinati con quelli civili, necessitano non solo di una buona capacità organizzativa, ma anche di sostegno, comprensione e partecipazione dell’intera

popolazione, elementi atti a dimostrare sempre grande amore e devozione per il Santo protettore così da poterlo onorare con dignitosi festeggiamenti, compatibili naturalmente con le disponibilità economiche. Avrebbe fatto bene, chi ha inviato la missiva a riportare nella lettera l’intera dicitura sul rito del pannetto, difatti il Comitato in quell’articolo ha precisato che: “la rituale cerimonia d’innalzamento è un atto simbolico che annuncia la festa alla Città da parte del Comitato mentre per la Chiesa rappresenta il proseguo del cammino della fede”. Quindi le affermazioni scritte nella missiva verso la Cittadinanza, sono personali e non del Comitato festa.

Sulla processione del 9 febbraio potrei essere scaltro, nel riferire che in quella data l’Irpinia si trovava in una fase di emergenza neve e quindi la decisione della variazione è stata presa per detti motivi, ma non è così. La decisione di portare la processione del 9 febbraio al pomeriggio era già nell’aria da più di un anno, era stata discussa più volte, in fase di riunioni dal Comitato e dal Presidente (membro ecclesiastico), in quanto si notava con il passar del tempo la scarsa partecipazione dei fedeli durante la stessa (vuoi per l’orario, vuoi per l’impegno lavorativo delle persone) perché la processione nella religiosità cattolica rappresenta “il cammino di fede”, un cammino con la partecipazione di fedeli e non di poche anime. Un cammino che poi si trasformava in una “corsa” per essere pronti per le 14,00 a tavola per gustare delizie culinarie tradizionali. Analizzate le foto della processione del 4 marzo 2012 pubblicate sul nostro sito, e osservate la partecipazione dei fedeli.

Noi del Comitato non siamo scaltri e non abbiamo difficoltà nel giustificare le ragioni che ci hanno indotto ad effettuare queste variazioni, non trasformiamo la storia, ma l’adeguiamo ai tempi di oggi, a differenza di qualcuno, che nel fendere la ferita riesce, a piegare il colpo verso il padrone di casa con “la dicitura Don Enzo non me ne voglia“, per poter conservarsi attraverso la sua bravura un “Comodato d’uso di sua conoscenza”.

Carissimo Direttore, oggi il Comitato Festa San Sabino è una realtà, ha una sua tracciabilità che può essere visionata attraverso pagamenti e versamenti bancari, quindi chi volesse chiarimenti e delucidazioni sulla contabilità della festa sono disponibile a far visionare i miei tre anni di gestione. In questi tre anni tante cose sono state fatte dal Comitato, sono stati creati momenti di aggregazione per la festività del 9 febbraio, e anche innovazioni in quella di Settembre come la “Consegna delle chiavi della Citta” da parte del Sindaco e dell’Amministrazione Comunale. Una cerimonia che non era mai avvenuta ad Atripalda, e che è piaciuta alla gente, una Cerimonia che usualmente si organizza nelle grandi Città, ma fiore all’occhiello del lavoro effettuato in questi anni del mio coordinamento è stato la creazione del sito web del Comitato che si va ad aggiungere alle altre per il rilancio e sviluppo della festa. L’importanza di tale strumento, in termini di visibilità, è la diffusione delle notizie e delle immagini della festa, oggi innegabile nella nostra Società la quale è sempre più proiettata verso il mondo della rete, si è creato per valorizzare i tesori che ci circondano, e per far conoscere agli altri, quella fede e quelle tradizioni che da secoli si tramandano in noi verso il Santo Patrono San Sabino, ma anche per avere un dialogo con la gente, attraverso opinioni, confronti e scelte future. Con questa ideazione abbiamo ritenuto di fare cosa gradita e utile, far conoscere agli altri quello che non sapevano della nostra Città, maggiormente abbiamo voluto lanciare un messaggio ai nostri concittadini emigrati nel mondo, i quali grazie a questa tecnologia informatica, si sentiranno vicini e partecipi ai festeggiamenti che questa Città organizza ogni anno per onorare il suo protettore. Abbiamo ridato alla Città i giochi di luce pirotecnici che per anni sono mancati, individuando un sito idoneo per l’esecuzione dei fuochi, cosa che fino ad oggi nessun comitato ha fatto. Vorremmo continuare in questa esperienza bellissima, ma sapere di non essere apprezzati da un qualcuno che non si sente “unto”, ci demoralizza al tal punto da cedere il testimone a chi si sente pronto a dimostrare più bravura e capacità nell’organizzazione della festività del Santo Patrono S. Sabino Vescovo. Il giullare di turno parla di elezioni, non può dimenticare le dimissioni dell’intero comitato dell’anno 2007, ebbene in quell’occasione il parroco dall’altare puntualmente ogni domenica invitò giovani ed Associazioni a far parte del Comitato, ma nessuno accolse l’invito, tanto che il presidente dovette riconfermare i componenti del vecchio comitato.

Egregio direttore, il mio è stato un comunicato stampa di chiarimento, per inumare le critiche di pionieri della storia, che hanno scelto però di non partecipare con le proprie offerte volontarie verso chi si prodiga a far continuare il cammino di fede e di storia tramandato da avi, lo stesso non avrà repliche, ringrazio la redazione di questo giornale per la disponibilità accordatami e distintamente saluto.

Il Coordinatore pro-tempore del Comitato Festa

Giovanni D’Agostino

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Commenti  

 
#1 R.G.Mario 2013-11-10 13:17
Egregio Giovanni D'Agostino, posso umanamente capire il suo sfogo di incompreso, ma il problema va posto alla radice, dove pone il suo convincimento "...........ver so chi si prodiga a far continuare il cammino di fede e di storia tramandato dagli avi...." chi le dice che gli avi avessero ragione a fare delle offerte per la festa di S. Sabino o per qualsiasi altro santo e se anche se avessero avuto ragione è proprio convinto che quelle ragioni debbano essere condivise dagli Atripaldesi di oggi. Egregio D'Agostino è proprio convinto, intimamente convinto, che al santo sia gradito far passeggiare il suo simulacro per le vie cittadine,con accompagnamento di banda, autorità, fedeli e sparo di mortaretti; mi creda il Santo avrebbe voluto che si fosse amato il prossimo, che si fosse aiutata la vedova e l'orfano, il disoccupato, il drogato e i tanti che hanno bisogno di aiuto. Egregio D'Agostino lei ha tante ottime qualità, perchè non le mette a disposizione di coloro che hanno bisogno, provi a sensibilizzare i nostri concittadini su questi temi, chieda il loro sostegno economico e morale e le assicuro che da pensionato quale sono non glielo farò mancare. La saluto cordialmente, suo devotissimo R.G.Mario