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Il sindaco dice no al riequilibrio in giunta

Ieri sera, nel corso del faccia a faccia col suo vice, Spagnuolo si sarebbe detto disponibile solo a conferire un paio di deleghe alla consigliera Parziale. E il Pd neanche stasera avrebbe partecipato alla riunione di maggioranza, rinviata forse a domani

Tuccia sta giocando il tutto per tutto

Si è svolto ieri sera l’atteso faccia a faccia fra il sindaco Spagnuolo ed il suo vice Tuccia dopo che il gruppo consiliare del Pd ha disertato in blocco la riunione di maggioranza di mercoledì scorso. Al centro del colloquio una serie di richieste che i Democratici hanno avanzato al primo cittadino, in particolare un altro assessore in giunta, le deleghe per la consigliera Parziale ed anche l’adozione di alcuni correttivi nella macchina comunale.

Il vicesindaco Tuccia, profondamente deluso da come vanno le cose al Comune, ha invitato il sindaco a dare una sterzata assumendo decisioni anche forti e a tenere conto del fatto che il Partito democratico ha visto accrescere il proprio peso politico all’interno della coalizione e, dunque, a meritare maggiore spazio anche in giunta. Il Pd, infatti, nel giro di un anno e mezzo, ha raddoppiato la propria rappresentanza passando da due a quattro consiglieri comunali (Tuccia, Aquino, Parziale e Scioscia) e adesso chiede il riequilibrio. Il patto stipulato in sede di accordo elettorale prevedeva, infatti, un assessore ogni due consiglieri eletti e, dunque, oggi al Pd spetterebbero due assessori anziché uno (il vicesindaco Tuccia). E dal momento che il Pd ha da offrire solo donne (in pole position dovrebbe esserci Scioscia) per il secondo posto di assessore molti pensano che ad uscire dovrebbe essere proprio l’esterna.

Il sindaco Spagnuolo, invece, ieri sera ha confermato l’intenzione di non voler procedere a rimpasti in giunta e di essere disponibile esclusivamente a conferire un paio di deleghe alla consigliera Parziale, passata lo scorso anno dai banchi dell’opposizione a quelli della maggioranza. Una risposta, dunque, molto più vicina ad un no che ad un sì, rispetto alla quale il vicesindaco Tuccia si è riservato una giornata di riflessione prima di decidere, insieme al gruppo consiliare, se partecipare o meno alla prossima riunione di maggioranza avendo già annunciato che a quella prevista stasera non avrebbero preso parte e, di conseguenza, già rinviata forse a domani.

Insomma, la sensazione è che forse neanche stavolta accadrà qualcosa e che il vicesindaco Tuccia, dopo aver chiesto vanamente la sostituzione della segretaria Curto, dopo essersi dichiarato pubblicamente insoddisfatto del rendimento dei dipendenti comunali, dopo essere andato in minoranza sulla vicenda del Piano provinciale di coordinamento territoriale, è sul punto di incassare un’altra sconfitta. Stavolta ancora più pesante perché potrebbe aver ripercussioni all’interno del partito dove una parte del gruppo dirigente è pronta a chiedere una verifica politica se non addirittura la fuoriuscita dalla maggioranza dal momento che il contributo del Pd, esposto anche a figuracce in Consiglio comunale, è praticamente impercettibile.

Eppure se quella in atto ancora non può definirsi una vera e propria crisi, è certamente una verifica politico-programmatica dagli esisti tutt’altro che scontati vista la grande quantità di brace che cova sotto la cenere, sia nel PD (dove il gruppo dei “renziani” è stato tenuto all’oscuro di ogni mossa e aspetta il rientro del segretario Malavena per aprire una discussione in seno al direttivo), sia nell’UDC (che non vede l’ora di prendersi una rivincita sia nei confronti del sindaco che del Pd).

E, dunque, l’occasione che si sta prospettando è quella che in molti aspettavano per presentare il conto, sia all’interno della maggioranza che dei partiti.

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Commenti  

 
#1 Rafaniello 2014-01-27 18:55
Ma se ci sono altre deleghe, distribuite, distribuite, che fate una buona azione.