Domenica, 19 Mag 24

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«Di deficit, dissesti e conti (che a volte ritornano)…»

L’ex consigliere comunale, oggi coordinatore del movimento “Piazza Grande”, commenta le ultime novità in tema di bilancio comunale e le affermazioni delll’assessore alle finanze, Landi: «O il disavanzo c’era e andava affrontato con tempestività e decisione o non c’era e per cinque anni abbiamo vissuto in una densa caligine che sarebbe sempre saggio ed opportuno diradare»

Raffaele La Sala (foto Antonio Cucciniello)

Insomma niente, per 5 anni abbiamo scherzato, montagne di documenti, convocazioni alla Corte dei Conti, esplicite ed implicite minacce di dissesto; abbiamo studiato cifre, messo in fila pareri, sommato deficit, consultato esperti… niente: tutto inutile, tutto sbagliato, tutto da rifare…

Leggiamo ora da un intervista rilasciata dal garrulo assessore Landi Domenico (detto Mimmo, appena qualche settimana fa ancora seriamente preoccupato) che i conti municipali sono a posto, che la alienazione del Centro Servizi - su cui

- si è consumata la giunta Laurenzano (e compagni);

- si è sviluppata in buona parte la campagna elettorale del 2012;

- si è logorata da due anni a questa parte la giunta Spagnuolo (intorno al dubbio amletico…Xenus, o non Xenus…)-

non è più necessaria. Che sì, la struttura di via San Lorenzo si potrà sempre cedere… ma per fare cassa, per disporre di risorse aggiuntive.

Alla domanda del giornalista Gianluca Roccasecca: Ma come siete riusciti a trovare 2,2 milioni di euro in un anno? Ecco, virgolettata, la risposta che rassicura e chiarisce:«Già in sede di assestamento il disavanzo del 2014 era sceso a 850mila euro circa. E ciò che mancava è stato recuperato sia attraverso economie di bilancio che un riassestamento complessivo dei residui».

Bene, tutto ok? Vediamo: Solo un mese fa Landi si era dimostrato più prudente, possibilista, forse persino più chiaro, quando allo stesso giornalista aveva dichiarato:” Se davvero la Xenus dovesse tirarsi indietro non ci resterà che approvare il rendiconto 2014 e rimetterci alle valutazioni della Corte dei Conti. Tenendo anche conto del fatto che la nuova normativa in materia di contabilità pubblica potrebbe darci una grossa mano. Insomma, vogliamo sperare fino all’ultimo di essere stati in grado di evitare il dissesto altrimenti anche assumerci la responsabilità di aver forzato il regolamento di alienazione dei beni pur di vendere il Centro servizi sarà stata inutile. […] Il trienno 2012-2014 è finito e con esso il periodo entro il quale eravamo obbligati a ripianare il disavanzo che abbiamo trovato quando ci siamo insediati. Speriamo, soprattutto per la città più che per noi, di essere stati in grado di evitare il dissesto.”

Insomma noi abbiamo fatto il possibile, (ed anche di più…) e la giunta approva una bozza di rendiconto 2014 con un avanzo di cassa di 20.000. Poco? Niente affatto, se solo un anno fa il disavanzo ammontava a due milioni e 250.0000… E con i tempi che corrono, se non è un miracolo, ci siamo andati molto vicino.

Se non fossero tuttavia legittime alcune domande sugli attori e le modalità con le quali si realizza il miracolo medesimo. Nessuno dice (e Landi non dice) che l’intricata materia contabile è da 5 anni affidata agli stessi uffici ed allo stesso organo di revisione e, per quanto di specifica competenza, allo stesso Segretario generale, che sulla alienazione del Centro servizi si è esercitato quanto di più disinvolto e tortuoso su valutazioni, bandi, regolamenti, percorsi amministrativi dei quali per fortuna è ampia e documentata traccia nelle corrispondenze ufficialmente intercorse e negli atti ufficiali di Giunta e di Consiglio Comunale. In attesa di conoscere le determinazioni della Corte dei Conti che qualche cosa dovrà dire su quella sorta di alchimia contabile per la quale si appostano in uscita ben 500.000 euro (mica bruscolini) per un fondo di svalutazione crediti (poi non utilizzato nel 2014, ma chiedo: servirà o no nel 2015?); e se la Corte medesima dovrà occuparsi dei 20.000 euro recuperati solo quest’anno sui buoni pasto (per i quali è bastato solo che si rendessero nominativi) almeno per domandarsi … che sarà successo negli anni passati.

In conclusione mi sembra che la drammatizzazione del deficit di bilancio prima ed ora le ottimistiche rassicurazioni che i conti sono a posto, siano specularmene meritevoli di ogni attenzione. Perché o il disavanzo c’era e andava affrontato con tempestività e decisione o non c’era e per cinque anni abbiamo vissuto in una densa caligine che sarebbe sempre saggio ed opportuno diradare. A prescindere, o almeno in nome della (sempre sia lodata) trasparenza.

Raffaele La Salacoordinatore di “Piazza Grande”

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