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«Atripalda sta lì, sta qui, è tutti noi»

Dopo lo scandalo al Comune, Luca Criscuoli pone una serie di interrogativi: Dov’erano i dirigenti? Dov’erano i revisori? Dov’erano gli amministratori? E chiede una risposta certa e convinta

Luca Criscuoli

Atripalda si riscopre nuda. Ad Atripalda monta l'indignazione. Atripalda è arrabbiata. Atripalda sta lì, immobile come mai in passato, presa tra incertezze e mancanza di traiettorie certe. Atripalda orba e smemorata. Atripalda è la stessa. Atripalda non è amata. Atripalda è usata. Atripalda diviene meschina. Atripalda è lo specchio della mentalità che la anima. Atripalda è circo itinerante di pulci ammaestrate.

Ad Atripalda scorre un fiume reale, ma ne scorre anche uno virtuale che sommerge tutto. Un fiume sempre in piena, di commenti, straripanti, vomitati nell'anonimato più bieco, senza però avere un obiettivo, ma soltanto per fare "ammuina", per arroccarsi a difesa del proprio referente politico in difficoltà, in questa o in quella questione.

Oggi la linea (new deal) viene dettata dalla "pancia" del network, dalle pagine di gruppi campanilistici ove trionfa il giustizialismo casereccio (difetto non solo atripaldese) a scapito del vero senso di giustizia che eventi come quelli recentemente accaduti dovrebbero generare nei cittadini onesti e allibiti. Si scoprirà poi, forse, che a chiedere la testa dei dipendenti comunali sono o sono stati concittadini che (sempre forse) hanno ricevuto piccoli e grandi favori proprio dai "condannati". Si scoprirà poi, forse, che l'eroismo del Sindaco non era poi così eroico e che le responsabilità erano ben più ampie ed allargate di quanto si sospettasse. Si scoprirà poi, forse, che la spettacolarizzazione degli eventi non conduce (come si vorrebbe) al diradamento delle fitte nebbie che avvolgono tutto l'apparato istituzionale atripaldese. Si scoprirà poi, forse, che […] ha una certa allergia alla legalità. Si scoprirà poi, forse, che proprio i neo-giustizialisti anonimi e urlanti sono essi stessi affetti dalla stessa sindrome. Si scoprirà poi, forse, che chi sbraita e chiede a perdifiato la testa dei dipendenti, ha nel tempo ottenuto, per mal costume, la casa popolare (anche due) senza averne alcun diritto, i buoni pasto, i buoni libri, gli sconti in bolletta, per il trasporto pubblico. Si scoprirà poi, forse, che i patrioti del web altro non sono che la "truppa ignorante" che ha sostenuto questa discutibile squadra di governo e negli anni ha beneficiato di tutto e di più dai vari settori comunali […].

Ma ora, usando un minimo di logica, ci sono interrogativi pressanti che meritano una risposta certa e convinta da parte dei rappresentanti istituzionali e non l'atteggiamento ondivago mostrato finora dagli attori protagonisti.

Cosa facevano i Dirigenti del settore economico dell'Ente? Cosa faceva il Revisore? Chi firmava le buste paga? Cosa faceva il Delegato al bilancio che tanto si adopera e millanta e, se volete "parla a schiove" ammettendo persino che i buoni pasti venivano elargiti in modo "fantasioso" e non nominali e quindi non riconducibili ? Come mai la strana coincidenza del "fattaccio" con la sentenza (quanto sono lunghi i tempi!) della Corte dei Conti?

Atripalda merita di essere risanata a fondo. Atripalda deve essere restituita ai cittadini perbene. Atripalda deve essere animata da nuovo senso civico. Atripalda ha bisogno di cure, necessità di essere difesa dalla […] che troverebbe (se già non le ha trovate) nelle distorsioni amministrative terreno fertile per agire in assoluta libertà.

Atripalda sta lì, sta qui, è tutti noi.

Luca Criscuoli

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Commenti  

 
#4 Michele 2015-02-26 15:13
Questa brutta vicenda, non è criticabile sul piano politico, resta ancorata alle responsabilità giudiziarie e processuali. Chi si sofferma a fare analisi sociologiche e speculative, occupa la scena per accreditarsi nel dibattito politico strapaesano (la Sala & co). Criscuoli dice pure che bisogna firmare i post, altrimenti ci si sottrae alle responsabilità etiche e morali: non ha capito internet, dove il pensiero vale più dell'identità dell'autore. Anzi, vale solo il pensiero e viene pesato per la sua forza
 
 
#3 Luca Criscuoli 2015-02-26 12:01
mimmo: io mi schiero sempre dalla stessa parte....non ho problemi in questo....non seguo l'onda..... e quando e ove è possibile cerco di esprimere le mie idee, ed evito di nascondermi come fanno tanti clown che fanno gli spiritosi perchè non sanno cosa altro dire....ma meglio comunque l'ironia che l'idiozia....ve ro Romualdo :D
magari si trattasse di demagogia....il fatto è che la situazione è grave e prima o poi colpirà tutti gli anonimi che sulla tASTIERA SONO SPADACCINI ma nel quotidiano sono conigli asserviti.
saluti!!!!
 
 
#2 Mimmo L 2015-02-25 20:56
Sei un poeta anzi un demagogo.
La verità è un altra purtroppo.
Tutti parlano, tutti indignati ma tutti fanno buon viso a cattivo gioco.
Atripalda è assuefatta da tutte queste cose la gente si chiude in casa e cerca di difendere la propria famiglia e se ne infischia di quello che succede fuori.
Atripalda ha bisogno di una scossa forte e di una pulizia perché molti non meriterebbero di vivere qui.
Predicano bene e razzolano male. Tu dove ti schieri?
 
 
#1 ROMUALDO 2015-02-25 19:32
PER LUCA:
erano in cielo, in terra e in ogni luogo.